Fa la pipì in piazzetta: aggredito

Venerdì 19 Maggio 2017
Fa la pipì in piazzetta: aggredito
Fosse successo pochi giorni fa, durante l'adunata, non ci avrebbe neppure fatto caso. Ma ieri sera, quando lo ha visto fare pipì su un'aiuola nel bel mezzo della piazzetta di Largo Totila, davanti all'ingresso del Tigotà, ha perso letteralmente le staffe. Si è avvicinato all'uomo che in tutta tranquillità si era slacciato i pantaloni infischiandosene dei passanti e lo ha redarguito. Ma quello, un trentaseienne ungherese, (P.P., ironia della sorte, le sue iniziali) della ramanzina se n'è ampiamente fregato e ha invece cominciato a fare quello che doveva fare. E così il passante che lo aveva rimbrottato, secondo alcuni testimoni «un trevigiano», lo ha aggredito alle spalle, gli ha dato uno spintone e lo ha fatto cadere a terra.
Il trentaseienne, colto in quel modo di sorpresa, è precipitato in avanti verso il muretto dell'aiola ed ha sbattuto la testa contro uno spigolo in cemento, procurandosi una profonda ferita sulla testa, all'altezza dell'arcata sopraccigliare destra. L'episodio, che forse racconta anche un po' lo stato d'animo di chi vive in centro e mal sopporta anche piccoli episodi di degrado urbano, è avvenuto ieri sera poco dopo le 20, quando in Corso del Popolo c'era ancora un bel via vai. E in molti hanno assistito all'aggressione da parte dell'italiano che dopo aver spintonato l'ungherese si è infilato in una viuzza del centro e se n'è andato. «Lo ha aggredito perché faceva pipì» spiegavano ieri sera, quasi divertiti tre testimoni. Gli unici in verità ad avvicinarsi dopo l'aggressione al 36enne e ad accorgersi, lui non se n'era ancora reso conto, che sanguinava dalla testa. Hanno immediatamente chiamato un'ambulanza del 118 e i medici lo hanno subito caricato a bordo per medicarlo sul posto. Poco dopo è arrivata una pattuglia della polizia che ha raccolto le prime testimonianze.
Una volta ripresosi dalla botta, il trentaseienne ha cercato pure di scendere dall'ambulanza: voleva andare via. Così, come se nulla fosse successo. Di certo non sembrava portare rancore ma giustamente i soccorritori, considerata la ferita alla testa e le possibili complicazioni che possono seguire a una botta di quel tipo, hanno insistito per accompagnarlo in ospedale. La volante ha seguito a ruota l'ambulanza e in serata gli agenti si sono fatti raccontare per filo e per segno cosa fosse successo dal trentaseienne, che appariva quasi divertito per tutta quell'attenzione nei suoi confronti. Di sicuro, nel caso fosse presentata una denuncia, la polizia metterà al setaccio le telecamere della zona.

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