Ex Consorzio Agrario, c'è la trattativa

Lunedì 22 Ottobre 2018
Ex Consorzio Agrario, c'è la trattativa
IL CASO
TREVISO Un piano per l'ex Consorzio Agrario. Numeria, società già proprietaria dell'ex Provincia che ben presto diventerà un condominio di lusso per vip, sarebbe interessata all'acquisto e al recupero del grande immobile vuoto, un vero buco nero che da anni fa da cornice all'imbocco della Restera e incombe sul Put. La trattativa è appena all'inizio, ma l'intenzione di fare qualcosa c'è tutta. L'ex Consorzio Agrario è di proprietà della Regione che, per molto tempo, ha tentato inutilmente di cederlo. E la mancanza di privati interessati ha condannato l'edificio a sprofondare nel degrado. Nonostante ogni finestra e ingresso sia stato murato, ancora oggi viene utilizzato come rifugio di fortuna da parte di sbandati e senza fissa dimora, che uno pertugio per entrare lo trovano sempre. Le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi vent'anni hanno provato a immaginare un possibile recupero, ma senza alcun successo.
LA NOVITÀ
Adesso invece qualcosa si muove. Numeria, attraverso il Comune, vorrebbe far arrivare in Regione una proposta di riqualificazione che preveda anche un parziale recupero di parte delle alzaie. Ca' Sugana è molto interessata all'operazione, che andrebbe a completare magnificamente il progetto firmato dall'architetto Boeri e annunciato dalla Cazzaro Costruzioni, ovvero la realizzazione di Ca' delle Alzaie, tre edifici da sette piani costruiti con metodi green, e destinati a ospitare giardini verticali, al posti dei magazzini abbandonati tra le alzaie e viale IV Novembre. Quella dell'ex Consorzio Agragio sarebbe una svolta inattesa e a Ca' Sugana il sindaco Mario Conte e l'assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese sono ben intenzionati a cogliere la palla al balzo.
LA STORIA
Definire tribolata la vicenda dell'ex Consorzio, un tempo punto di scambio per sementi e prodotti agricoli giunti in città via fiume, è anche poco. Il palazzo, che occupa un'area di 22mila metri quadrati, è di proprietà della Regione e fa parte di quella rosa di immobili quasi impossibili da vendere. Dopo tre aste andate deserte, il suo valore è progressivamente sceso partendo da 8 milioni di euro, passando a 7,2 per arrivare a 6 con l'ultimo sconto del 10% praticato per invogliare possibili acquirenti. Ma non si è mai fatto vivo nessuno. Anche il Comune in passato ha provato a entrarne in possesso, ma con la condizione di non dover spendere un solo euro e, ovviamente, non ha ottenuto nulla. Adesso, pur di vendere, la Regione è disposta a percorrere un'altra strada: se un ente o un privato si volesse fare avanti per acquista l'immobile, potrà aggiudicarselo a un prezzo inferiore di un quarto rispetto alla valutazione. Insomma: si arriva alla svendita pur di monetizzare qualcosa e tagliare costi inutili.
CONDIZIONI
L'ex consorzio è oggi un palazzo carico di storia ma in pieno degrado. Ha il tetto sfondato in più punti e i solai in pessimo stato, ma un po' tutta la struttura è in condizioni a dir poco pietose. Un recupero è necessario, soprattutto pensando che l'ex Consorzio insiste in un'area di pregio e che l'amministrazione vorrebbe rendere ancora più sicura e frequentata.
STRATEGICA
L'ex consorzio è stato inserito, dall'amministrazione Manildo, nella lista delle aree chiave per la città su cui sarebbe bene far confluire le risorse dei privati per provare un rilancio. Sono in tutto dodici e racchiudono tutti i buchi neri del territorio comunale. Alcune sono già al centro di progetti, più o meno avanzati, per altre invece non si scorge un futuro all'orizzonte. L'ex consorzio agrario si trova tra queste ultime. Ma adesso l'interessamento di Numeria potrebbe sbloccare la situazione. Questo l'elenco delle aree ritenute importanti per lo sviluppo della città: ex consorzio Agrario; stazione di Santa Quaranta; caserma Salsa; stadio Tenni e scalo Motta; area De Longhi; Treviso Servizi; area Pagnossin; area Marazzato; zona aeroporto; area ospedale; stazione ferroviaria centrale; fornace Gregory.
Paolo Calia
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