Esperimento pilota al Pio X alunni accanto agli anziani

Mercoledì 28 Settembre 2016
TREVISO - (mf) La crisi colpisce le scuole paritarie. Anche il Pio X. Le iscrizioni hanno subito una flessione. In particolare al liceo classico, partito quest'anno con una classe di soli 14 studenti. «È l'istituto più piccolo. E io ho tenacemente voluto tenerlo aperto - spiega il rettore, monsignor Lucio Bonomo - è un fatto culturale figlio dei nostri tempi: il classico è stato demonizzato. Ma vogliamo andare avanti compensando con altri percorsi e programmi innovativi». Nonostante la crisi, infatti, il Pio X continua a crescere. Adesso è un polo unico con oltre mille studenti: dall'asilo alla maturità. Ieri nella sede storica di borgo Cavour sono state inaugurate le nuove scuole materne ed elementari, alla presenza del vescovo Gianfranco Agostino Gardin, ricavate negli spazi fino a poco tempo fa occupati dall'università Iuav di Venezia. Ai 600 studenti delle medie e delle superiori si sono così aggiunti i 400 alunni che frequentano la scuola dell'infanzia e la primaria. (((favarom))) «Avevamo i plessi staccati dell'ex Zanotti e parte della Carmen Frova - spiega il rettore - a un certo punto si è liberata l'ala occupata dall'università. In quel momento abbiamo deciso di concentrare qui le materne e le elementari, smettendo di pagare gli affitti, per dar vita a un polo scolastico unico, dalla primavera ai licei». La scuola dell'infanzia del Pio X è particolare. L'istituto l'ha realizzata al piano terra del complesso aprendo un varco che porta direttamente nel giardino della casa di riposo delle suore francescane. Un passaggio indispensabile per realizzare il progetto «Due mondi si incontrano: anziani e bambini stanno bene assieme». I piccoli alunni non solo potranno usare l'area verde della vicina struttura ma, attraverso una serie di laboratori, di giardinaggio, cucina, canto e così via, interagiranno con le persone anziane. Si tratta di un progetto più che mai all'avanguardia: i bambini porteranno vivacità e riceveranno memoria. «In un mondo in cui si ottiene consensi costruendo muri - sottolinea Pier Paolo Faronato, direttore dei servizi sociali dell'Usl - l'idea che le istituzioni scolastiche abbattano muri ci interessa molto».

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