Eccolo puntuale come ogni anno. Arriva il Giro d'Italia con i suoi eroi, i suoi

Mercoledì 28 Maggio 2014
Eccolo puntuale come ogni anno. Arriva il Giro d'Italia con i suoi eroi, i suoi colori e la grande festa per le strade. E' la 11. volta dal '99, la terza di fila di un'accoppiata (dopo Treviso e Vedelago 2012, Treviso e Riese 2013), la 29. assoluta in 97 edizioni per la Marca. Plana dal Trentino e oggi a Vittorio Veneto si incastona fra i quattro arrivi in quota dell'ultima settimana. Venerdì c'è la cronoscalata del Grappa con partenza dal ponte degli Alpini di Bassano. Si pedalerà sui luoghi delle memoria, il prologo delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra che da qui al 2018 ci regalerà altre indimenticabili giornate. Vittorio Veneto sogna il gran finale proprio del 2018. Il Giro mancava dalla città della Vittoria dal 1988: 26 anni. La maturità di un ciclista. Una eternità. Quando scrisse la parole fine ad una edizione entrata nella storia per il primo successo di un americano (vinse Andrew Hampsten) e l'epica scalata del Gavia nella tormenta di ghiaccio e neve. Lo spauracchio che pure quest'anno nel lungo cammino dall'Irlanda a Trieste è presente assieme a Vittorio Veneto. La terrà culla del ciclismo che ha dato i natali a Bottecchia e Piccin, Longo, Favero, Bruseghin, come Uliana, Andreetta, Salvador, Rui, Poser e tanti altri. Oggi il Giro renderà omaggio anche a Vito Favero recentemente scomparso, una delle tre maglie gialle trevigiane al Tour con Bottecchia e Flavio Vanzella. Si corre la 17. tappa. Start da Sarnonico (Tn) alle 12.15 con 205 km da percorrere. Tre i Gpm. Dopo le scalette di Primolano (km 108), S.Stefano di Valdobbiadene (km 160) e in cima al muro di via dei Pascoli a 20 km dal traguardo di piazza del Popolo atteso tra le 17 e le 17,30. Traguardo volante a Valdobbiadene (km 148). Prima dei tre tapponi che decideranno il Giro sarà l'ultima possibilità dei cacciatori di giornata, finissuer e velocisti sopravvissuti all'alta quota. Un arrivo a ranghi compatti è possibile, anche se il finale vallonato potrebbe diventare indigesto a qualche ruota veloce. Occhio alla fuga da lontano e all'estro di Marco Bandiera che in questo Giro si è specializzato in quest'attività diventata redditizia. Ma anche al trampolino di Ca' del Poggio dal quale potrebbe spiccare il volo un drappello, così come accade nel 2010 quando Visconti centrò il tricolore di Conegliano. Nel Giro dei colombiani e dei giovani, più di qualche talento cresciuto nei super team trevigiani ha sottolineato in rosso il traguardo di Vittorio Veneto. Sarebbe festa doppia dove in passato hanno già lasciato il segno Servadei ('37), Leoni ('47), Giusti ('61), Scandelli ('66), Farisato ('68), Bombini ('85), Freuler e Piasecki ('88).

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