E oggi si discute sulla causa della famiglia di Luciano Stella

Giovedì 1 Dicembre 2016
E oggi si discute sulla causa della famiglia di Luciano Stella
Nuovo passo in avanti in tema sicurezza: nella seduta del consiglio comunale di martedì sera è stato approvato il nuovo piano comunale di protezione civile. Un documento, redatto dall'ingegner Maurizio Girola, che oltre a contenere una dettagliata analisi dei rischi del territorio, dà anche precise indicazioni alla popolazione in caso di emergenza, come le aree in cui attendere i soccorsi, e fornisce pure delle check-list da seguire. Un documento ricco di novità che saranno illustrate dall'amministrazione Collodel ad inizio anno in una serie di incontri pubblici, oltre ad organizzare delle esercitazioni sul territorio. «I rischi maggiori per il nostro territorio sono quello sismico e idrogeologico entra nel merito il sindaco Loredana Collodel e ad esempio le cinque zone di attesa sicura per la popolazione sono state modificate rispetto al precedente piano». Dalle recenti analisi condotte dall'ingegner Girola è emerso ad esempio che piazza Fabbri, indicata nel vecchio piano di protezione civile come area di attesa sicura, non può esserlo perché si trova sopra ad una dolina e in caso di sisma qui non sarebbe sicura la sosta. «Per questo motivo l'area di attesa - prosegue il sindaco - è stata spostata di un centinaio di metri, in via Spada». Le altre quattro zone di attesa per la popolazione sono state collocate nel nuovo piano in via Ex Internati dei Lager, via Casale (zona industriale), via Boschi e via Mira (parcheggio della trattoria). L'area degli impianti sportivi è stata indicata nel piano come zona adatta ad accogliere la tendopoli. «Il nuovo piano aggiunge il sindaco è già stato illustrato ai volontari della protezione civile attivi a Refrontolo e potrà essere sempre migliorato. Il piano di protezione civile segue gli strumenti urbanistici e per questo è stato necessario anche revisionare il Pat, la cui variante dopo un anno e mezzo di lavoro è quasi alla fase conclusiva. Il piano dedica poi all'area del Molinetto della Croda tutto un capitolo: ne conferma il rischio di inondazione, e definisce in modo preciso le procedure per l'allertamento e l'evacuazione dell'area. Un piano che ha tenuto in considerazione lo studio di modellazione idraulica redatto dall'ingegner Moro e i dati emersi, tutto questo in linea con l'iter avviato dopo il disastro del Molinetto». E proprio oggi, primo dicembre, è confermata in tribunale a Treviso la prima udienza relativa alla causa civile intentata dai famigliari di una delle vittime del 2 agosto 2014, il pievigino Luciano Stella, contro il comune di Refrontolo e la Pro Loco Refrontolo.

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