Drone sopra la città: «Non era autorizzato»

Giovedì 7 Dicembre 2017
LA DENUNCIA
TREVISO Avevano prodotto un filmato con quello che è chiamato aeromobile a pilotaggio remoto, più comunemente un drone, senza però, stando ai primi riscontri, aver mai avuto nessuna autorizzazione da parte dell'Enac (ente nazionale aviazione civile) e commettendo varie presunte violazioni al regolamento che regola il volo di questa attrezzatura di ripresa, ormai sempre più utilizzata per documentari e film. Il video incriminato, in cui viene immortalata dall'alto la città di Treviso, rischia ora di mettere seriamente nei guai un'azienda trevigiana, produttrice di questo filmato, della durata di circa tre minuti.
LA SEGNALAZIONE
Il caso non è sfuggito agli occhi esperti di un pilota di droni che ha raccolto la documentazione necessaria, decidendo di presentarsi in Questura e mettere nero su bianco una formale denuncia. Non si tratta peraltro di un video qualsiasi: si tratta di una clip celebrativa dei 500 anni dalla creazione delle mura cittadine, presente anche su Youtube.
IL LOGO
Il filmato, con tanto di logo del Comune di Treviso in bella mostra al termine dello stesso, è stato prodotto e offerto gratuitamente (così si legge) dall'azienda finita nel mirino della denuncia. A segnalare alla polizia il presunto comportamento irregolare è stato, come detto, un pilota di droni trevigiano che ha presentato una documentazione dettagliata presso gli uffici della polizia trevigiana, all'Appiani: oltre al video incriminato è presente in questo piccolo dossier anche una dichiarazione di Enav (Ente nazionale assistenza al volo) che conferma come il volo del drone, con cui è stato prodotto il video, non fosse mai stato comunicato alle autorità competenti. Anche la stessa polizia locale di Treviso non sarebbe mai stata avvisata che sarebbero state effettuate le riprese.
IL DOSSIER
La denuncia, ben documentata, segnala diverse irregolarità che vengono elencate punto per punto: il sorvolo di zone molto trafficate, la scarsa distanza dalle persone inquadrate (deve essere di almeno 20 metri), sorvolo di zone sensibili come la Prefettura e l'assenza di un pilota abilitato tra gli autori delle riprese. I droni, di proprietà dell'azienda, sarebbero invece regolarmente registrati ma i piloti che hanno firmato il filmato non hanno invece nessuna autorizzazione a volare su Treviso. Sul caso denunciato dal pilota sono in corso ora indagini per accertare se il comportamento dell'azienda trevigiana sia stato o meno irregolare. Nel dossier è presente anche un altro video, risalente ad alcuni anni fa e sempre prodotto dalla stessa azienda: anche in questo filmato, ipotizza il denunciante, ci sarebbero irregolarità. Solo di recente l'utilizzo dei droni è stato normato proprio per evitare presunti abusi di questo tipo e questa denuncia potrebbe dare il via ad altri procedimenti di questo genere oltre che aumentare maggiormente i controlli sull'utilizzo degli aeromobile a pilotaggio remoto. I droni possono essere infatti pericolosi: tre anni fa, durante la registrazione delle immagini di un film, ne cadde uno in Calmaggiore: le eliche distrussero il telo di un ombrellone del bar. Per fortuna, seduto al talvolino, non c'era nessuno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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