Dopo il suicidio, altri dieci a Malintrada

Giovedì 27 Ottobre 2016
È giunto ieri a metà mattinata a Malintrada un gruppo di immigrati, sembra una decina, che soggiornerà nelle stanze dell'ex albergo Dalle Nogare, nel cuore della frazione mottense. Il sindaco di Motta ammette: «Non sapevamo nulla». Si tratta del secondo gruppo, dopo quello giunto qui poco più di due settimane fa. I primi immigrati erano arrivati lo scorso 10 ottobre nelle stanze dell'ex albergo gestito da inizio mese, dal 48enne Claudiu Iulian Diaconu: erano le 17 e nel giro di pochi minuti si scatenò un vespaio in paese perché di fatto nessuno era stato avvertito. La sera seguente era stata organizzata una manifestazione di protesta nella piazza della frazione. Il mercoledì 12 il sindaco Paolo Speranzon inviò in Prefettura una prima lettera di protesta.
Giovedì la tragedia: il 48enne si era tolto la vita nei locali della sua pizzeria appena aperta, proprio sotto l'ex albergo. La famiglia di Diaconu protestò vibratamente contro i residenti, con tanto di cartelli appesi alle vetrine della pizzeria: «Lo avete ucciso voi». Alcuni malintradesi però nei giorni successivi si dissociarono dai manifestanti: «Era rappresentata solo una piccola parte di chi abita qui». A seguire la seconda lettera del sindaco Speranzon per capire come si sarebbe conclusa la vicenda.
Sabato scorso era stata celebrata una messa in suffragio del 48enne alla chiesetta di Malintrada: alla funzione hanno partecipato anche i migranti ospitati nell'ex albergo. Lunedì invece sono stati celebrati i funerali di Diaconu a San Nicolò. La celebrazione, presieduta dal parroco monsignor Vittorino Battistella, si era conclusa nel cimitero mottense con la tumulazione della salma.
E si arriva a ieri, quando a metà mattinata è giunto un nuovo gruppo di immigrati. La scena è stata filmata e pubblicata anche su Facebook: ieri pomeriggio a Motta non si parlava d'altro. Sulla questione il sindaco Paolo Speranzon ha commentato: «Abbiamo saputo dell'arrivo a cose fatte. Non siamo stati avvertiti e non sappiamo quanti siano né le loro generalità. Non sappiamo se si sia trattato di un cambio, se alcuni se ne sono andati per far posto ad altri, nessuno ci ha avvertito. Inoltre non sappiamo chi è la controparte del contratto, dopo la tragedia di qualche giorno fa. Chiederemo spiegazioni in Prefettura: domani (oggi, ndr) invierò una terza lettera».

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