«Diciamo no al park Cantarane» Il comitato torna dopo 15 anni

Lunedì 15 Ottobre 2018
LA PROTESTA
TREVISO Passano gli anni ma la grinta e la tenacia continuano a essere le stesse. Ormai 15 anni fa il comitato guidato da Maria Letizia Manzan Favaro si è battuto in tutte le sedi per bloccare la costruzione di un parcheggio interrato al Cantarane. Era il 2003 quando il braccio di ferro con l'amministrazione, anche allora a guida leghista, ha raggiunto il suo apice. L'Actt, con il progetto in mano, aspettava solo l'ok per avviare i lavori, ma il tenacissimo comitato aiutato da alcuni avvocati riuscì a bloccare tutto. E il park non si fece. E adesso quelle stesse persone sono pronte a scendere ancora in piazza.
«SI RICOMINCIA»
«Venerdì partono i carotaggi propedeutici alla costruzione del parcheggio (in foto il rendering) ? Allora ci risiamo. La prima volta c'era Gentilini sindaco e Zampese presidente dell'Actt. E Zampese c'è ancora adesso, ma noi siamo pronti a riprendere la nostra battaglia». Per Manzan, due lauree e un carattere di ferro, quel parcheggio è un'assurdità. E poco importa se la versione riveduta e corretta presentata da Parcheggi Italia sia meno impattante di prima, se lo scavo previsto sarà meno profondo, se i piani interrati sono stati ridotti e la falda non sia minacciata. Una struttura del genere, calata in una zona residenziale e dagli equilibri molto labili, viene vista come fumo negli occhi. Tutti i membri di allora, magari con qualche acciacco in più, sono pronti a riprendere la protesta. E di sicuro qualche nuovo adepto è pronto ad infoltire la schiera. «Non riesco a capire perché continuino a insistere - si chiede la Manzan - un multipiano, qui, non si può fare. I lavori creerebbero disagi ai condomini confinanti e poi non si può scavare in profondità. Lo abbiamo già detto e i giudici ci hanno dato ragione. Adesso tornano alla carica. Ma le condizioni sono sempre le stesse e non conta il numero di piani sotterranei che vogliono fare. Chissà quali interessi ci sono sotto. In città ci sono tanti altri posti dove una struttura simile potrebbe essere realizzata senza creare problemi, ma si ostinino a farla proprio qui».
«RESISTEREMO»
Il comitato teme che la viabilità della zona, che già adesso è molto utilizzata da chi cerca parcheggio per andare in centro, non regga un flusso di auto ancora maggiore: «Abbiamo fermato Gentilini, abbiamo resistito a Manildo quando ha ritirato fuori il progetto, non abbiamo di certo paura di opporci anche a Conte. A differenza loro conosciamo benissimo i problemi che deve affrontare chi ha solo un garage in questa zona, le infiltrazioni d'acqua sempre presenti. Non capisco perché continuino a insistere. Lo fanno per poi togliere le auto dal Duomo? E per quale motivo bisogna toglierle? A ogni modo, noi saremo qui. Pronti».
P. Cal.
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