Dalla Costa: «Siamo al codice rosso Giustizia destinata alle liste d'attesa»

Venerdì 20 Ottobre 2017
L'ALLARME
TREVISO Se non al collasso si è arrivati certamente al bollino rosso perché «Se le cose non cambiano in fretta i cittadini devono aspettarsi una giustizia somministrata su tempi molto dilatati, con tutti i problemi che questo comporta».
A parlare è il capo della Procura di Treviso Michele Dalla Costa che ieri ha lanciato un nuovo e se possibile ancora più pressante allarme su una situazione che, a causa del cronico sottodimensionamento della pianta organica, rischia di far ingrippare i meccanismi del lavoro dei magistrati.
«Nell'ambito della giustizia siamo come il pronto soccorso - ripete il Procuratore capo - con la differenza che per noi sono tutti codici rossi. Ma in queste condizioni finiremo per accumulare le liste di attesa. Una situazione che, sommata ai rinvii anche di una anno tra un'udienza e l'altra dei processi, dilata enormemente i tempi della giustizia. Prima o poi qualcuno dovrà prendersi carico di questa situazione diventata insostenibile».
Tutto questo accade malgrado tra novembre e maggio sia previsto l'arrivo di quattro nuovi sostituti procuratori. Anzi, si potrebbe dire che proprio questi innesti metteranno ancora più in sofferenza l'intera struttura, perché a non essere adeguato ai bisogni è il numero di funzionari giudiziari, di cancellieri e di assistenti.
«A fare difetto - spiega Dalla Costa - sono i numeri relativi a tutto quel personale prezioso che supporta i magistrati nel lavoro. Mediamente, rispetto a quanto previsto dalla pianta organica, ci manca almeno il 50% delle persone che sarebbero necessarie. Questo vuol dire che con l'entrata in funzione dei nuovi Pm dovremo sobbarcarci un carico di lavoro ancora maggiore con lo stesso numero di persone, malgrado dal maggio scorso io relazioni il Ministero sulla nostra situazione senza ottenere però nessuna risposta».
Per Dalla Costa «evidentemente la giustizia non è tra le priorità di questo Paese» e a confermarlo sarebbe la situazione paradossale relativa al Direttore Amministrativo, che in Procura a Treviso manca dal 24 ottobre dello scorso.
«Il bello - sottolinea con amarezza - è che la figura è già stata individuata. Si tratta dell'attuale Direttore Amministrativo di Vicenza, che ha firmato il contratto per il passaggio a Treviso ma nessuno riesce a dirci quando avverrà. Intanto io devo occuparmi di tutto, dal piano ferie ai permessi alle verifiche sui ritardi e a soffrire sono le mansioni di coordinamento e organizzazione del lavoro dei sostituti, cioè quello per cui sarei pagato».
Ma i problemi non sono solo quelli delle segreterie accorpate, o della necessità di dover richiedere l'aiuto volontario di ex personale dei carabinieri o della Guardia di Finanza per fare fronte al carico di lavoro. Sono anni che la Procura di Treviso chiede di poter utilizzare le tecnologie per l'informatizzazione soprattutto per quanto riguarda la digitalizzazione dei fascicoli. Ma il software non è mai arrivato. Persino la richiesta di utilizzare per le comunicazioni di lavoro la chat telefonica whatsapp è rimasta inevasa dal ministero. E per cambiare fotocopiatore e fax Dalla Costa è dovuto ricorrere al mercato dell'usato, andando ad acquistare una apparecchiatura di seconda mano venduta da uno studio di avvocati della città.
Denis Barea

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