Dal bacio alla francese allo stupro del bidello

Martedì 16 Gennaio 2018
I PRECEDENTI
TREVISO Abusi sessuali, più o meno gravi, tra le pareti scolastiche: si contano sulle dita le indagini avviate nella Marca negli ultimi 10/15 anni. A suscitare grande scalpore un episodio, accaduto in una scuola dell'immediata periferia di Treviso, nell'inverno di 11 anni fa. Una 15enne venne stuprata, da quanto emerse dalle indagini, da un bidello. La ragazzina, abitualmente, si fermava in classe dopo l'orario delle lezioni per non attendere al freddo l'arrivo del bus. E durante quell'attesa, secondo quanto denunciò la 15enne, seppure dopo qualche tempo, il bidello la violentò. La ragazzina si tenne il segreto nel cuore per settimane ma, poi, trovò la forza di confidarsi con un'amica. È lo stupro venne alla luce.Nello stesso periodo la bufera si scatenò su un docente, ormai vicino alla pensione, che baciò in modo troppo focoso un'allieva 16enne. Un bacio quasi alla francese che gli costò una denuncia, poi archiviata, per violenza sessuale.Qualche anno più tardi, 2009, un'altra scuola finì le tritacarne mediatico per il comportamento di un altro bidello. Secondo una studentessa l'uomo, sposato e padre, avrebbe avuto la cattiva abitudine di allungare le mani per toccare il fondoschiena, senza riuscirci, a una studentessa. la classica mano morta, in verità sempre negata dal collaboratore scolastico, ma che il giudice ritenne provata, sia in primo grado che in appello. L'uomo, oltre a dover risarcire con 5mila euro la coraggiosa ragazzina che non ci pensò due volte a rivolgersi a carabinieri e procura, venne condannato a 7 mesi di reclusione.Anche se i fatti non avevano rilevanza penale, nel marzo 2015, a finire sotto i riflettori fu una supplente di un istituto superiore di Treviso. Una donna avvenente che attirò la curiosità dei giovani allievi. Il risultato? Scoprirono che una ventina di anni prima la prof si era fatta fotografare in abiti succinti. Le foto girarono e scatenarono commenti morbosi. Ma tutto finì lì.
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