Dagli alberghi agli outlet le mafie fanno sul serio

Mercoledì 22 Marzo 2017
Dagli alberghi agli outlet le mafie fanno sul serio
Dietro le vetrine scintillanti di negozi e boutique, si allungano i tentacoli della criminalità organizzata. Anche nella Marca, centri commerciali e outlet sono il nuovo fronte su cui i gruppi malavitosi stanno puntando per riciclare i proventi delle attività illecite, inserendosi, spesso attraverso prestanome o società di comodo e alle volte con minacce, nella proprietà delle grandi strutture distributive. A lanciare la denuncia è la Cgil di Treviso. «Un recente rapporto della Direzione investigativa antimafia traccia un quadro ben poco confortante anche per il Veneto e la nostra provincia -conferma Nadia Carniato, segretaria provinciale della Filcams Cgil, il sindacato degli addetti del terziario- Tra gli obiettivi ci sono alberghi, sale scommesse e soprattutto centri commerciali. Quello delle infiltrazioni mafiose è un fenomeno ancora sottovalutato nella nostra zona, anche perchè spesso gli imprenditori vittime di estorsioni o di pressioni illegali sono restii a denunciare». La Cgil, ieri mattina, in occasione della giornata dell'impegno per le vittime di mafia, ha dato vita a un presidio in piazza Borsa, a Treviso. «Sembra un tema lontano da noi, non è così -ribadisce il segretario generale Giacomo Vendrame- Il nostro è un territorio sviluppato dal punto di vista economico e la crisi ha rappresentato una ghiotta opportunità per chi voleva reinvestire e ripulire capitali illeciti». Finora si tratta di casi isolati, ma proprio perchè questo non costituisca un alibi, il leader sindacale chiede una risposta «ferma e radicale contro ogni forma di illegalità, da parte di tutti i soggetti, istituzioni, associazioni di categoria». Tra gli altri settori più a rischio, i servizi in appalto (un paio di anni fa un'azienda nel campo delle pulizie è stata sciolta perchè in odore di mafia), l'edilizia, ma anche l'agricoltura, dove il sindacato denuncia l'aumento di cooperative fantasma che importano lavoratori dall'Est Europa, con una sorta di caporalato organizzato, per la vendemmia o la raccolta degli ortaggi, con paghe misere e senza nessuna tutela. La Cgil trevigiana, infatti, invita a vigilare maggiormente anche su irregolarità come lavoro sommerso ed evasione fiscale. «Perchè -spiegano i sindacalisti- spesso aprono la strada ad altre forme di illegalità».

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