Conti bloccati, 65 condomini in difficoltà

Venerdì 15 Dicembre 2017
LA PROTESTA
TREVISO Che il passaggio da Venetobanca a Banca Intesa sia stato tutt'altro che indolore per i correntisti era già chiaro. Oggi però si aggiunge un disservizio importante, che sta mettendo in sofferenza gli studi che gestiscono le amministrazioni di condomini. Da otto giorni il servizio di homebanking è bloccato. E oggi gli amministratori insorgono: impossibile pagare i fornitori. E impossibile pagare gli F24. A due giorni dalla scadenza Imu del 16 dicembre sale la protesta. «Noi gestiamo 80 stabili, 65 dei quali correntisti di Veneto Banca - spiega Raffaella Lobello di SGI di Casale sul Sile - da giovedì scorso non abbiamo connessione con l'homebanking. Siamo disperati». SGI si occupa di amministrazioni condominiali e da otto giorni non riesce più a movimentare nulla.
«I fornitori ci telefonano perché non paghiamo, e non possiamo farlo. I clienti non riescono ad accreditare le loro quote di spese condominiali perché le chiavette non funzionano. È un disservizio pesantissimo».
MURO DI GOMMA
Il problema più grande tuttavia è il pagamento delle tasse. «Gli F24 dell'Imu devono essere pagati o dal singolo o dallo studio di un commercialista tramite homebanking. Non si possono mica pagare in contanti. E se li paghiamo in ritardo dobbiamo considerare una quota aggiuntiva, a titolo di sanzioni. La scadenza è al 16 dicembre, mancano due giorni ed è tutto fermo. Come facciamo?».
Una settimana da dimenticare quella degli amministratori condominiali, perchè alle lamentele di fornitori e clienti corrisponde il muro di gomma dell'agenzia bancaria. «Il responsabile di filiale magari è anche gentile e collaborativo, ma non si va da nessuna parte perché il sistema è bloccato e i nuovi sistemi ancora non funzionano».
LA DENUNCIA
Sabato è ufficialmente la data della scadenza per il pagamento dell'F24 dell'Imu. Mentre l'anticipo Iva è al 20 dicembre. «Ieri avrebbero dovuto sbloccare la situazione, ma dopo ore di attesa in agenzia nessuno ha trovato una soluzione a questo problema». «Il sistema mi pare in tilt - tuona Lobello - non capisco perché questa fusione non potesse avvenire in maniera più dilatata e senza gli enormi disservizi che sta provocando al pubblico». Le agenzie sono in sofferenza. Perché, si capisce tra i corridoi, pagano un'accelerazione della procedura. E quindi la fusione, che avrebbe dovuto avvenire probabilmente a marzo, sarebbe stata anticipata di alcuni mesi. Con le conseguenze evidenti a tutti.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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