Confisca al re dei rom: «Lo stesso trattamento per Veneto Banca»

Giovedì 7 Dicembre 2017
Confisca al re dei rom: «Lo stesso trattamento per Veneto Banca»
LA BATTAGLIA
TREVISO «Il destinatario della misura di prevenzione è Adriano Hudorovich (conosciuto come il re degli zingari), ma a subirne le conseguenze (confisca) sono principalmente il figlio Devid e i familiari Francesco, Diana Barbara, Manolo, Marina e Mario». A sostenerlo è l'avvocato Francesco Murgia che, con il collega Andrea Zambon, assiste la famiglia nomade. Il legale annuncia il ricorso in appello contro la confisca di ville, conti correnti e altre proprietà degli Hudorovich per circa 2 milioni. Prima ancora che una questione legata a questo caso, per il legale, il provvedimento minerebbe i principi del diritto.
LINEA DURA
L'avvocato Murgia è certo di riuscire a dimostrare che i soldi usati dagli Hodorovic per acquistare ville e terreni sono di provenienza lecita. «Ma la vera questione - puntualizza - è che qui si è applicata una legge, quella contro i mafiosi, negli ultimi anni diventata stringente oltre il ragionevole. Ma l'intento del legislatore, anche se comprensibile, non deve uscire dai paletti dello Stato di diritto. Oggi questa legge è stata utilizzata per colpire chi, anni e anni fa, non si era riusciti a incastrare o era stato condannato a pene giudicate troppo lievi. Voglio proprio vedere se la stessa solerzia vale sempre. Mi riferisco alla ricerca dei tesori di chi ha causato il tracollo di Veneto Banca e delle altre Popolari, venete e non. Sono pronto a fare il mea culpa se anche a loro sarà riservato lo stesso trattamento».
LA PERICOLOSITÀ
La misura di prevenzione adottata dalla Procura di Treviso nei confronti della famiglia Hudorovich, secondo l'avvocato Murgia, non dev'essere a prescindere. Nella sostanza non ci deve essere una pericolosità astratta che, riferendosi a episodi del passato, possa ricadere sul presente e sul futuro. «È quanto ha fatto la Procura - aggiunge il legale - descrivendo presunti episodi di comportamenti contrari alla legge per giustificare la misura cautelare preventiva. Ma come diceva Calamandrei - conclude l'avvocato Murgia - non ci può essere giustizia senza legalità. E in questo provvedimento non mi pare si segua questo solco». In pratica si sarebbe esercita una sorta di vendetta a posteriori per castigare gli Hudorovich che, per varie ragioni, l'avevano fatta franca quando indagati per furto, rapina, estorsione ecc.
L'INCHIESTA
Secondo la Procura il patrimonio, tra i quali una villa da un milione a Paese, accumulato da Adriano Hudorovich e i suoi familiari sarebbe il frutto di attività criminali. Ha così prima ottenuto il sequestro cautelare, qualche giorno fa trasformato in confisca. Nella sostanza i beni dovrebbero andare all'asta e il ricavato, come avviene per le proprietà della mafia, andare allo Stato.
Roberto Ortolan
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