Comune bocciato, sì del Tar allo statuto Israa

Martedì 13 Novembre 2018
IL CONTENZIOSO
TREVISO Il comune perde davanti al Tar, ma nessuno a Ca' Sugana si straccia le vesti. Ieri mattina il tribunale amministrativo di Venezia ha respinto il ricorso presentato da Ca' Sugana contro il nuovo statuto dell'Israa. Una battaglia lanciata dall'ex sindaco Giovanni Manildo, scottato da una mossa a sorpresa partita dal cda dell'Israa ma sapientemente orchestrata in consiglio regionale da un regista occulto ma bene informato, che in molti individuano nel consigliere della Lega, e ora capogruppo anche a palazzo dei Trecento, Riccardo Barbisan.
IL COLPO DI MANO
Con un vero e proprio blitz a settembre 2017 il cda dell'israa, a maggioranza centrodestra, ha approvato la nuova suddivisione dei cinque consiglieri nominati in origine da Comune (quattro) e Provincia (uno). Il nuovo Statuto invece ne toglie due a Ca' Sugana per assegnarli all'Usl, new entry nella stanza dei bottoni dell'istituto. Una mossa osteggiata in tutti i modi da Manildo, che arrivò a discuterne anche in consiglio comunale ricevendo l'incarico di procedere con un ricorso al Tar. Nel frattempo però, poco prima della fine del suo mandato, nominò due rappresentanti (Andrea Duodo, commercialista trevigiano, e Ivonne Tordini già assessore a Ca' Sugana) seguendo quanto indicato dal nuovo statuto, sebbene ancora sub iudice e pronto a nominarne altri due nel caso di vittoria davanti al Tar. Poi Manildo ha lasciato il posto al leghista Mario Conte, ma il ricorso è rimasto. E ieri Ca' Sugana ha dovuto ammettere la sconfitta. Per il Tar il nuovo Statuto non contraddice il volere dei fondatori dell'Israa che non hanno mai specificato che la maggioranza nel cda dovesse andare al Comune. Teoricamente Ca' Sugana potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato, ma l'amministrazione leghista non pare essere interessata all'argomento.
NOMINE E CRITICHE
Adesso la partita si sposta sulla composizione del nuovo cda. Dato per assodato che Conte non può revocare i nomi segnalati da Manildo, rimangono da coprire altre tre caselle. La Provincia dovrebbe indicare Mauro Michielon, ex parlamentare ed ex assessore trevigiano, mentre per uno dei due posti assegnati all'Usl si fa insistentemente il nome dell'avvocato Fabio Crea. Michielon viene dato anche come futuro presidente. Mantiene la sua posizione critica Stefano Pelloni, capogruppo Pd: «Le sentenze non si commentano, ma si rispettano. Valuteremo se chiedere al sindaco l'impugnazione al Consiglio di Stato della modifica dello statuto. In merito alla modifica continueremo a sostenere che l'Israa è un patrimonio di tutta la cittadinanz e non può essere oggetto di spartizioni della politica. La modifica dello statuto ci vede contrari».
Paolo Calia
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