Coletto al Miur «Dovete aprire le specialità a 4mila medici»

Martedì 26 Marzo 2019
TREVISO
I medici non mancano. Quelli che scarseggiano sono gli specialisti. Ne mancano almeno 80 solo negli ospedali trevigiani. Ma per coprire i buchi negli organici dei reparti non si cercano solo camici bianchi stranieri. La soluzione del nodo della carenza dei medici passa anche per l'aumento dei posti nelle scuole di specializzazione. «Questa settimana avrò un confronto con il ministero dell'Istruzione per andare a incrementarli ha annunciato Luca Coletto, ex assessore regionale, oggi sottosegretario alla Sanità, nell'ultima giornata della festa della Lega in Prato della Fiera andremo ad aumentare il numero di posti disponibili per evitare che a livello nazionale ci siano 4mila medici già laureati che restano in attesa di entrare nei percorsi delle specialità». «In passato è stata sbagliata la programmazione a causa della miopia di qualche barone ha aggiunto adesso dobbiamo risolvere la questione».
Aumentare le borse di specialità è un passo fondamentale. Ma non avrà effetti immediati. Bisognerà infatti attendere almeno cinque anni prima di veder arrivare nuovi specialisti all'interno degli ospedali. Nel frattempo la Regione ha previsto delle misure tampone nel nuovo piano sociosanitario del Veneto 2019-2023. Tra queste, ci sono nuove convenzioni internazionali con università di altri Paesi per portare medici stranieri a lavorare negli ospedali del Veneto, la possibilità di assumere dottori aprendo loro le porte dei reparti già nell'ultimo anno di specializzazione e l'idea, legata all'autonomia regionale, di prevedere stipendi differenziati per attrarre gli specialisti che oggi scarseggiano. «La carenza di specialisti è un dramma e una grande sfida ha detto Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità, che ha preso il posto di Coletto, presentando il piano a Treviso abbiamo previsto queste misure per affrontare il problema da subito». (m.f.)
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