Coldiretti: «Difendete il made in Italy»

Venerdì 23 Febbraio 2018
POLITICHE 2018
Un manifesto con cinque priorità per l'agricoltura da sostenere se eletti in Parlamento. Coldiretti Treviso l'ha proposto e fatto sottoscrivere ai candidati locali alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. L'associazione degli imprenditori del settore primario, ieri, ha dedicato un intero pomeriggio ad incontrare i rappresentanti delle varie forze politiche. Ma non si è limitata ad un confronto sui programmi. Agli aspiranti deputati e senatori dei collegi trevigiani e veneti ha chiesto un impegno formale declinato in cinque misure ritenute cruciali per il comparto primario nostrano.
L'IMPEGNO
Cosa chiedono gli agricoltori della Marca (e non solo) ai futuri parlamentari? «Non soldi ribadisce Walter Feltrin, presidente provinciale di Coldiretti , ma cose semplici, realizzabili a costo pressoché zero nei primi cento giorni di governo. Sono il nostro architrave, basato sulla tracciabilità e la difesa del made in Italy. Proposte che senza dubbio riguardano le nostre imprese, perché se continuiamo con certe importazioni non ci sarà futuro per le nostre aziende. Ma, soprattutto, riguardano l'intera collettività, perché è nell'interesse di tutti noi sapere cosa mangiamo e avere la sicurezza che non nuocia alla nostra salute». Ecco allora che il primo impegno è relativo all'etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti alimentari. «La madre di tutte le nostre battaglie», l'ha definita Marino Cerantola, numero uno regionale dell'organizzazione, anch'egli presente all'appuntamento trevigiano. «Una parte di percorso in questo senso è stata compiuta ha ricordato il leader di Coldiretti Veneto -, ma non per tutti i prodotti e soprattutto non in Europa. Il sistema italiano deve essere adottato anche dall'Unione europea».
LA RICHIESTA
I coltivatori diretti, poi, sollecitano la trasformazione del ministero per l'Agricoltura (o delle Politiche agricole) in ministero del Cibo. Una nuova denominazione per rispecchiare come la tutela debba concentrarsi non più solo sulla produzione, ma sull'intera filiera dell'agroalimentare, sempre più integrata con la trasformazione e la commercializzazione. Altro tema da tempo al centro del dibattito, la semplificazione burocratica e normativa: «perché gli imprenditori agricoli possano dedicare un po' meno tempo a compilare documenti e un po' di più al loro vero lavoro». L'eliminazione del segreto sulle importazioni alimentari, secondo Coldiretti, contribuirebbe a far capire se i prodotti, soprattutto dei grandi marchi industriali, utilizzano materie prime di provenienza straniera. Ultima (non certo per rilevanza) richiesta, l'approvazione definitiva del disegno di legge sui reati agroalimentari, dalla contraffazione delle specialità tipiche alle ecomafie. Gia predisposto dallo stesso sindacato delle imprese agricole, con la collaborazione dell'ex magistrato Giancarlo Caselli, finora però è finito in un cassetto.
TUTTI D'ACCORDO
Proposte accolte dai candidati del centrodestra, del centrosinistra, del Movimento 5 Stelle e di Liberi e uguali succedutisi davanti alla platea di dirigenti e rappresentanti dell'associazione di categoria: inevitabilmente, tutti hanno ribadito l'importanza cruciale del settore primario, non solo per l'economia, ma soprattutto sul piano della qualità della vita e della salute pubblica. «Quello che sottoponiamo loro non è un mero impegno pro forma, ma di sostanza rimarca il direttore di Coldiretti Treviso, Antonio Maria Ciri -. E anche noi ci prendiamo un impegno con i nostri associati: staremo alle calcagna sia di chi farà parte della maggioranza di governo, sia di chi sarà all'opposizione, chiedendo conto di cosa hanno fatto su questi temi».
Mattia Zanardo
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