Coin pronto a rimanere dov'è «Ma sull'affitto devono trattare»

Venerdì 19 Ottobre 2018
L'APPELLO
TREVISO Coin è chiaro: ridefinire il canone d'affitto per poter restare in corso del Popolo. «Per noi sarebbe meglio rimanere -conferma Giorgio Rossi, socio e consigliere di amministrazione di Coin Spa- questo ci eviterebbe di dover trovare una nuova location lasciando Corso del popolo sicuramente privo di un punto di vendita di grande attrattiva». Ed è proprio su questa opzione che, negli ultimi giorni, pare stia cercando l'intesa il brand. 700 mila euro di canone annuo sono una cifra onerosa e soprattutto non più in linea con il mercato. Come contropartita, il marchio proporrebbe invece progetti di riqualificazione urbana e il supporto a eventi di qualità all'interno delle Mura cittadine.
CUORE VUOTO
Lo scenario opposto, qualora non si trovasse un accordo, sarebbe un progressivo svuotamento di Corso del Popolo. Oltre a Coin in partenza, anche H&M è data in sofferenza e tutto il quadrante di piazza Borsa resta sospeso per il braccio di ferro tra Camera di Commercio e Fondazione: il futuro di quell'area, se permangono queste condizioni di locazione, potrebbe essere quello di un grande vuoto nel cuore della città. L'addio di Coin alla sede di Corso del Popolo, dato quasi per scontato e sul quale oggi invece si sta trattando, è più una scelta obbligata che il desiderio di acquisire una sede propria. Ma al momento non è la prima opzione del Cda. Che invece sarebbe disposto a restare se la proprietà rivedesse gli affitti. Senza contare che il trasloco avrebbe ricadute negative sul tessuto sociale cittadino. Coin, infatti, garantisce 850mila passaggi annui.
PRESIDIO STABILE
«Farebbe invece parte dei nostri programmi, qualora si raggiunga un'intesa sulla riduzione dell'affitto con la proprietà dell'immobile locato a Coin in Corso del Popolo -prosegue Rossi- la trasformazione di una parte del pianoterra con il relativo porticato che conduce in via Pescatori, in un locale di charme che sappia unire il food al decor, ideale per le colazioni e come punto di ritrovo». Ora quindi Coin Spa, presente in Italia con circa 40 grandi retails e all'estero con oltre 130 Coincasa, ha a cuore la ridefinizione del canone con Sait Spa, società proprietaria dell'immobile. Che la permanenza del marchio nella via principale dello struscio sia un ottimo affare per Treviso è persuasa l'amministrazione comunale, che sta cercando di infittire le collaborazioni e la presenza in progetti di riqualificazione su Treviso di Coin.
MECENATE
Per la prima volta infatti il brand è divenuto mecenate ufficiale del Natale trevigiano. «L'attuale amministrazione sta dimostrando una grande volontà di cambiamento e le iniziative poste in essere in questo breve, ma intenso periodo di lavoro, mi sembrano particolarmente apprezzabili -ribadisce il Cda- Questo ci stimola a voler concorrere con attività e sponsorizzazioni che possano rivitalizzare il nostro centro storico». Da qui il progetto di copertura e rigenerazione della porzione di via Pescatori, un passaggio in pieno centro storico lasciato in abbandono. Ma se anche la sede dovesse cambiare, pur restando nel cuore della città, in una delle varie proposte immobiliari che sono già da giorni all'esame degli uffici tecnici i Coin, comunque, il progetto di inserire il food nel negozio non verrà di certo abbandonato.
NUOVI SET
Nella ricerca di una nuova sede un set affascinante potrebbe essere Ca' Spineda. E i primi contatti con Fondazione Cassamarca ci sono già stati. I tecnici di Coin hanno fatto un primo sopralluogo nel palazzo di piazza San Leonardo. L'impressione è stata positiva: piace molto l'idea di dare a Coin una sede iconica, in un ambiente di lusso da attrezzare non solo come punto vendita, ma anche come luogo di ritrovo. Dal punto di vista commerciale il prezzo è accessibile per una società intenzionata a fare un investimento di lungo respiro. La sede di Fondazione, nel caso in cui l'affare dovesse andare in porto, si trasferirebbe in piazzetta Monte di Pietà, dove ci sono già gli uffici di Unicredit. Il rovescio della medaglia, tuttavia, sarebbe la desertificazione del Corso, con evidenti conseguenze su sicurezza e decoro.
Elena Filini
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