Coin gela lo Sceriffo: «Nessuna illusione, Conte non si tocca»

Giovedì 22 Febbraio 2018
COMUNALI 2018
TREVISO Punto primo: nessuno ha mai allontanato, e men che meno cacciato, Giancarlo Gentilini dal K3. Punto secondo: Mario Conte non si tocca. Il candidato sindaco è lui, resta lui, e la campagna elettorale a suo sostegno è un treno in corsa che non si può arrestare. Dimitri Coin, segretario provinciale della Lega, dagli studi di 20eDieci di Antenna Tre, è stato molto chiaro e netto. Nessuno, tra i vertici leghisti, nasconde che i continui attacchi dello Sceriffo stiano creando qualche malumore. Il piano iniziale era quello di non replicare, ma stare in silenzio non è sempre semplice. E Coin, con la calma che lo contraddistingue, ha voluto precisare alcune cose. «Nessuno ha mai buttato fuori Gentilini, che è ancora un militante della Lega. Mi ricordo una cena di qualche tempo fa in una sezione nel montebellunese, accanto a me c'era Dozzo e poco più oltre Gentilini, e gli abbiamo chiesto più volte di tornare. Le porte del K3 sono sempre aperte, nessuno gli vieta niente. Può andarci quando vuole. L'unica cosa che non si può più fare è utilizzare la carta intestata per le lettere. E poi non è vero che Salvini non lo ha mai chiamato: lo ha fatto prima della presentazione ufficiale di Conte».
LA STRONCATURA
E proprio sulla candidatura a sindaco di Mario Conte, Coin è ancora più netto: «Su Conte non si torna indietro. Questo è ormai fuori discussione e deve essere chiaro a tutti». Lo Sceriffo, insomma, si deve mettere il cuore in pace: la sua richiesta di «azzerare tutto» per riaprire un dialogo, non verrà accolta. E a questo punto il dialogo diventa sempre più arduo, anche se qualcuno tra le fila gentiliniane sogna un improbabile ticket formato da Conte e Zampese. Ipotesi al momento irrealizzabile.
IL CANDIDATO
Ma le parole dello Sceriffo hanno provocato una reazione anche dello stesso Conte, nuovamente descritto da Gentilini come «troppo giovane» e «non in grado di caricarsi sulle spalle la città dopo il governo della sinistra». Con ammirabile autocontrollo, il candidato sindaco della Lega e del centrodestra, non ha mai voluto rispondere. Oggi però si lascia sfuggire un piccolo sfogo: «Non voglio entrare in queste polemiche, preferisco concentrarmi sulla costruzione del mio programma. Sono però enormemente deluso dai fedelissimi di Gentilini con cui abbiamo portato avanti un dialogo tentando di trovare una soluzione. Ormai hanno deciso di correre da soli, buona fortuna a loro. Sono dispiaciuto perché hanno scelto di far prevalere i personalismi, seguendo logiche opportunistiche, piuttosto che pensare al bene della città. Io invece al bene della città ci penso, per questo preferisco concentrarmi solo sul programma».
P. Cal.
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