TREVISO - (mf) «Ringrazio i lavoratori del Cup che lunedì mattina resteranno agli sportelli per rispondere ai cittadini. L'assemblea convocata dalla Cgil, dalle 8 alle 10, è uno sfregio contro l'utenza». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, lancia un siluro al sindacato. La Cgil incassa ma non arretra. L'assemblea, incentrata sul rischio esuberi dopo il cambio di gestione del Cup, è confermata. «Puntare il dito contro un'assemblea necessaria è solo un tentativo di spostare il problema replica Ivan Bernini (Fp-Cgil) -. Abbiamo calcolato 62 esuberi in base alla diminuzione delle ore del capitolato d'appalto. Dato, questo, che non è stato smentito da nessuno. I cittadini non saranno danneggiati da 2 ore di assemblea, ma dalla diminuzione di un servizio essenziale attivo 365 giorni all'anno come il Cup». La Cgil, però, si ritrova da sola. Cisl e Uil prendono le distanze dall'iniziativa: «Una forzatura nell'orario di massimo afflusso dell'utenza». Non basta. Fisascat Cisl e Fpl Uil, evidenziando in particolare i rischi legati al possibile trasferimento del call center a Vicenza, bollano come frettoloso il conto dei 62 esuberi: «L'analisi dei dati noti - chiariscono Patrizia Manca e Beniamino Gorza - porta a ben più bassi valori, affrontabili con misure conservative dei posti di lavoro».
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