«Certi personaggi vogliono farmi fuori»

Martedì 23 Maggio 2017
«Certi personaggi vogliono farmi fuori»
«Stai attento, fai una pulizia etnica dentro il movimento. Non posso tollerare che ci siano certi personaggi che vogliono espellere dalla Lega persone come il sottoscritto, che hanno sempre lavorato per il bene della Lega».
Giancarlo Gentilini torna a ruggire. Lo fa uscendo allo scoperto in appoggio a Matteo Salvini, confermato alla guida della Lega. E, allo stesso tempo, si toglie il gusto di lanciare una frecciatina a chi, nella segreteria provinciale, lo ha pesantemente messo in discussione. Il riferimento è tutto per il segretario provinciale Dimitri Coin, il primo da più vent'anni a tirare giù dallo scranno lo Sceriffo annunciando senza mezze misure che, di fatto, non fa più parte del Carroccio anche se formalmente ci rimane iscritto. Coin è sbottato dopo l'ennesima bordata esplosa da Gentilini, che aveva accusato la Lega di essere diventata una sorta di poltronificio. Immediata la reazione di Coin, profondamente offeso nel vedere messa alla berlina la moralità del movimento: «Gentilini non ci rappresenta più», ha sentenziato. E l'ex sindaco, a distanza di qualche settimana, è ritornato sull'argomento mascherando il nuovo attacco con la sua dichiarazione di appoggio a Salvini. E da un ex leghista di un certo peso, come Bepi Covre espulso pochi mesi fa, è arrivato invece un pieno sostegno a Umberto Bossi, icona leghista che ha provato a contrastare Salvini beccandosi, durante il congresso, una discreta quantità di fischi: «I fischi a Bossi? Fanno riflettere - dice Covre - dimostrano poco rispetto per l'uomo, che comunque è la storia della Lega. Contestazioni che non fanno che ripetere un copione già visto in passato: nella Lega vige l'uniformità, e si caccia chi non è d'accordo con i vertici. È sempre stato così».
Lo scontro interno, insomma, sta riprendendo quota. E tutto proprio nella settimana che precede il congresso provinciale. L'appuntamento è per domenica alle 9,30 all'Hotel BhR, ormai diventato sede abituale dei grandi appuntamenti leghisti. A oggi il candidato è unico, il segretario uscente Coin. All'orizzonte non si vede un avversario in grado di competere e nemmeno qualcuno disposto a fare da agnello sacrificale solo per misurare il peso di un'eventuale minoranza. La battaglia, invece, sarà aspra per la composizione del direttivo. Gentiliniani ed ex tosiani in cerca di rivalsa puntano a portare più delegati possibili nel club dei venti membri del direttivo. Sono solo dieci le posizioni elettive, le altre poltrone sono invece assegnate di diritto ai dieci segretari di circoscrizione della provincia. L'introduzione dei rappresentanti della minoranza in questo gruppo ha l'obiettivo di limitare lo strapotere di una segreteria che, lo scorso congresso, ha vinto a mani basse.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci