Caso Fandella, il giallo delle visite di controllo

Venerdì 7 Dicembre 2018
ALTRE SEGNALAZIONI
TREVISO Non solo interventi all'interno del sistema pubblico dirottati da Treviso alla clinica di Modena, dove opera. Ma anche visite di controllo in convenzione trasformate in seguito in appuntamenti privati, a pagamento. Questo, almeno stando alle segnalazioni dei pazienti raccolte dall'unità di Urologia del Ca' Foncello. Si fa sempre più serio il caso che vede al centro Andrea Fandella, urologo in servizio per conto dell'Usl della Marca nel centro Salute e Cultura. A rivelare quanto riportato dai pazienti è direttamente Luigino Maccatrozzo, primario del reparto dell'ospedale di Treviso.
L'ORIGINE
Tutto è partito da una 71enne di Mogliano che ha raccontato come Fandella volesse prenotarle un intervento chirurgico per dei calcoli renali a Modena e non al Ca' Foncello, dove era già stata operata due volte. «Prima di questo, c'è stata la denuncia di un altro paziente rivela Maccatrozzo che ci ha raccontato come il medico continuasse le visite di controllo in convenzione con appuntamenti privati direttamente nella sede di Salute e Cultura. Sembra che giochi un po' su questo fatto dei controlli aggiunge il primario senza giri di parole abbiamo avuto anche altre segnalazioni. Evidentemente vuole incrementare il proprio giro a Modena, unica struttura dove può operare in convenzione. E così prova a portare i pazienti da fuori regione. Ma questa cosa si traduce in fughe dalla nostra Usl e in soldi che la Regione deve poi passare all'Emilia Romagna. Il punto vero è che chi è all'interno del sistema sanitario nazionale deve seguire regole rigidissime. Chi è fuori, invece, è fuori».
GLI ATTRITI
In passato erano già emersi attriti tra l'azienda sanitaria e lo stesso Fandella proprio sulla gestione delle visite di controllo. Ma non erano mai stati presi provvedimenti. Adesso c'è stata una svolta: Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca ha deciso di diffidare il medico in modo formale. Se non basterà, chiederà ai vertici di Salute e Cultura di rimuoverlo dalla lista degli specialisti che effettuano le cosiddette prestazioni extra, pagate dall'azienda sanitaria, per ridurre le liste d'attesa degli ospedali trevigiani. «Fandella non può dire ai pazienti che qui le liste sono piene e che per questo c'è la possibilità di andare a operarsi a Modena» ha messo in chiaro il direttore generale. Ora, però, Maccatrozzo ha fatto riferimento anche a visite di controllo in convenzione trasformate in appuntamenti privati. Le cose cambiano. «Personalmente non avevo notizie in tal senso ammette Benazzi ma se lo dice Maccatrozzo non ho motivo di dubitare».
M. F.
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