Caos Poste: slitta ancora la riapertura

Domenica 18 Marzo 2018
Caos Poste: slitta ancora la riapertura
IL DISAGIO
TREVISO Slitta ancora la riapertura delle poste centrali di piazza Vittoria. Le operazioni di bonifica, a quanto pare, sono più complicate del previsto. Poste Italiane aveva annunciato che gli uffici sarebbero rimasti chiusi fino a ieri, sabato 17 marzo. Avrebbero dovuto riaprire, stando alla tabella di marcia, già domani. Ma le operazioni di rintraccio e di pulizia del gasolio fuoriuscito il 15 febbraio, si parla di almeno un centinaio di litri, durante le fasi di carico della caldaia, si tanno prolungando ancora. Se una parte del carburante è finito nelle caditoie e da lì nel Sile, dove i vigili del fuoco hanno subito posizionato delle panne assorbenti per limitare i danni a flora e fauna (anche se l'inquinamento, di fatto, c'è stato), diversi litri di gasolio, da capire quanti, si sono infiltrati sotto il palazzo andandosi a depositare in punti difficilmente raggiungibili.
LA BONIFICA
A seguito della fuoriuscita gli uffici erano stati riaperti ma all'interno delle Poste si erano verificati svenimenti e mancamenti dovuti alle esalazioni provenienti dal sottosuolo. Dopo le chiusura del 28 febbraio, Poste ha incaricato una ditta di Salzano specializzata in spurghi e bonifiche di risolvere il problema. Gran parte del gasolio sarebbe stato già recuperato, ma le esalazioni hanno continuato a propagarsi anche nei giorni successivi. All'interno del palazzo sono state eseguite delle perforazioni nel sottosuolo: dalle tubature è stata pompata aria per cercare di filtrare i residui di gasolio ancora presenti. Inizialmente si sperava di poter risolvere il problema in una decina di giorni. Poi si è dovuto spostare la riapertura di un'altra settimana, fino al 17 marzo. Ora però fare previsioni sembra sempre più difficile. Quel che è certo è che le poste di piazza Vittoria rimarranno inaccessibili al pubblico per almeno altri sette giorni. Ma il rischio è quello di arrivare fino a fine mese.
SEGNALATO ALLA PROCURA
La polizia locale, subito dopo il pasticcio del 15 febbraio, ha presentato una segnalazione alla Procura per reato ambientale. Resta da capire di chi sia la responsabilità. La fuoriuscita si era verificata durante le fasi di carico della cisterna delle Poste da parte di un'autobotte della B.P. Energia di Roma. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un errore umano e di una perdita del tubo di collegamento. Sta di fatto che un centinaio di litri, invece di finire nella cisterna, scivolarono nel fiume. Nessuno poteve prevedere che, oltre all'inquinamento del Sile, ci si trovasse con un problema tanto difficile da risolvere. Si perché oltre alla ditta di bonifica, è stato necessario contattare una squadra di specialisti che mappassero tubature e fondamenta dello storico edificio di piazza Vittoria.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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