Caos Asco Holding: «I partiti pesano troppo»

Domenica 17 Dicembre 2017
Caos Asco Holding: «I partiti pesano troppo»
LA POLEMICA
TREVISO Non si attenua l'eco delle discussioni, delle contestazioni che hanno animato l'assemblea di Asco Holding. Si parla ancora del duello verbale tra l'avvocato Massimo Malvestio e il sindaco di Vidor Albino Cordiali: «Chi è lei? Si qualifichi», ha detto Cordiali con tono per nulla amichevole mentre Malvestio si apprestava a parlare. «Si alzi in piedi e si qualifichi lei», ha risposto di rimando l'avvocato. Questo il clima. E non si placano le critiche di quei sindaci che sono arrivati a Pieve di Soligo con la speranza di ottenere qualche chiarimento e se ne sono tornati a casa con più dubbi di prima. E c'è stata anche un'altra nota polemica: la presenza nella sede di Pieve anche di Dimitri Con, segretario della Lega e membro del cda di Ascopiave, che avrebbe assistito di nascosto alla discussione. «Non ho fatto niente di nascosto - precisa Coin - ero in sede ma per vicende legate ad Ascopiave, non per l'assemblea».
OCCASIONE PERSA
«È' stata un'opportunità sprecata - si lamenta Ruggero Feltrin, sindaco di Trevignano - poteva essere un'importante occasione, dopo una gestione disastrosa della fase ricognitiva, per provare ad ascoltare le ragioni e le posizioni degli uni e degli altri e per provare a discutere del futuro della società. Le premesse potevano esserci tutte. In sala c'erano tantissimi soci, con una partecipazione mai vista. C'erano tutti gli attori, compreso il consulente di Asco che ha scritto il parere pro Tlc, a cui si poteva chiedere ragione della forza con la quale sostenere la sua tesi. Si è voluto invece decidere con una larga maggioranza per un rinvio senza neanche la capacità e volontà di fissare una nuova data a breve». Feltrin riassume la delusione di un gruppo di primi cittadini non soddisfatti della scelta di rinviare ogni decisione in merito alla fusione: «In assemblea ho espresso, come altri soci, la netta contrarietà al rinvio e la forte preoccupazione rispetto alle tempistiche ormai stringenti. E dispiace ancora di più riscontrare ancora una volta la volontà a non confrontarsi. E invece troppi pensano che sia più comodo prendere le decisioni in recondite stanze di segreterie politiche rispetto all'aperto e leale dialogo anche con le parti private».
Feltrin è per quotare in borsa la Holding e non per fonderla con Tlc: «Quotazione in borsa che riteniamo unica possibilità praticabile, senza nessun rischio, per mantenere intatta la partecipazione pubblica necessariamente accompagnata da una chiara condivisione delle strategie e della governance, con un chiaro patto di sindacato come hanno ben fatto in altri territori».
IL VERO OBIETTIVO
Altrettanto critico è Riccardo Szumski (S. Lucia di Piave) che allude al vero motivo, secondo lui, dello scontro: «Viene fuori in pieno l'aberrazione, suffragata anche dall'evidente asse tra le segreterie di Lega e Pd, in cui perdita del controllo pubblico non vuol dire perdita della proprietà dei comuni, che se vogliono fanno un patto di sindacato che intanto dura tre anni e poi delineano una strategia, quanto dalla perdita di uno stretto controllo politico dei partiti sulle nomine che derivano dalla galassia afferente alla Holding».
Paolo Calia
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