Canova, spari per allontanare gli uccelli Residenti infuriati: «Non viviamo più»

Venerdì 12 Ottobre 2018
IL CASO
TREVISO L'aeroporto Canova ha assunto un pifferaio per allontanare gli uccelli dagli aerei che decollano e atterrano a Treviso. Ma questo, ovviamente, non lavora spargendo la dolce melodia di un flauto. No. I pennuti vengono tenuti alla larga dei motori dei velivoli sparando a salve. E chi abita a ridosso della pista non ne può più. «Non riusciamo più a vivere. Non bastavano gli aerei, adesso dobbiamo anche sorbirci i colpi di cannone denuncia Antonio Fiorentini, 57enne ex carabiniere all'interno dell'aeroporto militare, ora in pensione vanno avanti tutto il giorno: iniziano alle 8 e finiscono alle 17. Passi per un colpo ogni tanto. Ma qui sparano tre colpi ogni 15 minuti. È una cosa insostenibile». Fiorentini abita da dieci anni in una casa di via dell'isola, quartiere di Canizzano, che si trova attaccata a una peschiera e a 150 metri dalla pista. Ha praticamente imparato a memoria ogni movimento che viene fatto all'interno dell'aeroporto. «Una volta gli uccelli venivano allontanati con un falconiere. Magari costava di più, almeno però potevamo vivere spiega poi le cose sono cambiate. Fino a tre mesi fa sparavano pochi colpi nell'arco della giornata. Adesso, invece, la situazione è invivibile. Cosa ho fatto per meritarmi questo?».
Fiorentini ha già provato a contattare mezzo mondo: «Ho scritto al Comune, chiamato l'Arpav, la questura e la Polaria, che mi ha detto che non ha competenze in merito rivela mercoledì ho anche provato a parlare con la direzione del Canova. Ma inutilmente: non mi hanno fatto entrare. Fino ad oggi non ho ricevuto risposte». «Ora aggiunge sto pensando di presentare un esposto in Procura. È l'unica soluzione. L'aeroporto è autorizzato a fare questi rumori? È tutto permesso?».
NECESSITÀ
Per il Canova è fondamentale disperdere gli uccelli. Ne va della sicurezza dei voli. L'allontanamento dei pennuti serve a limitare al minimo il rischio di wildlife strike. «Le conseguenze di impatti tra gli aerei e i volatili possono essere disastrose avverte l'Enac anche un piccolo uccello se impattato a velocità molto alte può causare gravi danni. L'ingestione da parte delle turbine di un aereo ne provoca il danneggiamento e a volte lo spegnimento, facendo venire a mancare la spinta all'aeromobile e mettendolo in condizioni di non poter più volare, o volare in condizioni di emergenza». Al Canova il problema è particolarmente sentito. Per questo è stato assunto un addetto al controllo della fauna in pista. Gira all'interno dello scalo a bordo di un mezzo dotato di impianti bio-acustici. «E gli uccelli si sono ormai abituati conclude amaro Fiorentini tanto che dopo il botto non scappano nemmeno più. Oltre il danno, la beffa».
Mauro Favaro
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