Campagna e spot di Savno contro gli ecofurbi verdi

Lunedì 24 Settembre 2018
CONEGLIANO
La piaga del rifiuto vegetale conferito scorrettamente, soprattutto alla piazzola del Colnù, non accenna a scomparire: dopo avere provato a debellarla con l'aiuto della protezione civile, ora è il turno degli spot radiofonici. Da anni Savno è costretta a ricordare periodicamente quali sono le corrette modalità di conferimento del verde e delle ramaglie, in particolare nell'area delle piscine e dei campi da tennis comunali.
«Un veicolo compattatore con operatore passa a ritirare il rifiuto in date e orari prestabiliti anche al Colnù, dove tuttavia continuano ad esserci utenti che lasciano il verde in orari non pertinenti, accumulando sacchi su sacchi» allargano le braccia al quartier generale di Savno in via Maggior Piovesana, dove quantificano mediamente in circa 50mila chili il verde conferito scorrettamente ogni anno, con il Colnù capoluogo di queste cattive abitudini.
Poco meno di un anno fa, Savno e Comune tentarono di risolvere il problema coinvolgendo la protezione civile dei Cavalieri dell'Etere, che per un certo periodo sono stati presenti in divisa nelle aree di raccolta per sorvegliare e informare gli utenti sulle corrette modalità di conferimento e raccolta. Eppure, né le divise dei volontari né le telecamere né le sanzioni che di tanto in tanto vengono elevate hanno fatto cessare i conferimenti selvaggi. «Ogni settimana vengono abbandonati tra i 30 e i 40 sacchi da 100 litri l'uno» fa sapere Savno, che è passata nuovamente al contrattacco degli ecofurbi con una campagna di comunicazione martellante: più volte al giorno, dalla fine di agosto e per tutto settembre, RadioConegliano trasmette spot istituzionali in cui una voce ricorda a tutti le corrette modalità di conferimento, che oltre al deposito di verde e ramaglie nei punti di raccolta periferici (oltre al Colnù ce ne sono a Ogliano, Scomigo e Parè) prevedono anche la consegna al Card di Campolongo o il servizio domiciliare, a pagamento, con bidone carrellato. Problema nel problema è l'abitudine di qualche utente di inserire nei sacchi di verde anche rifiuti di altro genere, ad esempio secco non riciclabile, che rendono ancora più difficoltoso lo smaltimento.
Luca Anzanello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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