TREVISO - (e. f.) «Il Veneto ci copia e quella che dovrebbe essere una squadra comune mi attacca sui social. È un entrata a gamba tesa che mi dà estremamente fastidio». È piuttosto diretto l'assessore al commercio Paolo Camolei quando commenta le riflessioni emerse in prima commissione a proposito dell'esigenza di ridimensionare la quota mercatini e affinarne la qualità. «Queste sono sparate radical chic che non posso digerire- prosegue- io porto centomila persone a volta, ho riempito il centro storico durante i fine settimana, immaginando un format che oggi è esportato a Padova e a Vicenza». E a considerare i mercatini esposizioni di paccottiglia non ci sta: «A Treviso abbiamo una vasta gamma di offerta, anzi siamo sommersi dall'offerta. Che -sottolineo- è sempre alternativa, mai competitiva con il commercio cittadino». Il sospetto, spiega Camolei, è che si tratti di una mossa elettorale. Non giustificata però. «Sono stato il primo a chiedere a Marco Goldin di tornare, ho aperto la città alle famiglie e ai bambini. L'ho riempita. Sono nazionalpopolare è vero, vivo con gli artigiani, non faccio polemiche da salotto. E se Camolei non va bene, lo dicano. Ma in sedi diverse da Facebook».
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