Botte all'ex compagna incastrato da una pistola

Martedì 30 Agosto 2016
TREVISO - (nc) Era l'ennesima lite con la sua ex compagna, al termine di una relazione burrascosa e difficile. Questa volta però la situazione è degenerata: prima l'aggressione fisica alla donna, poi la fuga e quindi l'arresto da parte dei carabinieri che nella sua auto avevano trovato una pistola lanciarazzi. A finire in manette un 56enne veneziano, M.P., senza precedenti alle spalle: ieri l'uomo è comparso di fronte al giudice per il reato di porto abusivo di arma clandestina ed è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione, con pena sospesa. L'episodio che ha visto come protagonista il 56enne è avvenuto a Treviso, nella zona di Monigo, verso le mezzanotte e trenta di domenica. È qui che l'uomo ha dato vita ad una lite accesissima, solo l'ultima di una lunga serie, con una donna di origini keniote, L.L.N. di 36 anni, che con l'uomo aveva annodato una tormentata relazione, costellata di litigi. Il rapporto non si è di certo chiuso pacificamente. Anzi. Al culmine dell'ennesimo diverbio, domenica notte, la donna è stata costretta a chiedere aiuto ai carabinieri, denunciando di essere stata malmenata dall'ex compagno e che il suo ex compagno, prima di allontanarsi, l'aveva minacciata di farle pagare la fine della loro storia. All'arrivo dei militari, la straniera ha spiegato l'accaduto, descrivendo l'auto con la quale l'uomo si è allontanato. Durante il colloquio i carabinieri hanno notato proprio l'auto che stava tornando. Il 56enne, vedendo la «gazzella», ha invertito rapidamente la marcia tentando di dileguarsi. Tutto inutile. Dopo un breve inseguimento, l'uomo è stato raggiunto e fermato: la perquisizione della sua auto ha portato al ritrovamento di una pistola lanciarazzi, senza matricola e di un pugnale. Per questi motivi il 56enne è stato tratto in arresto e trattenuto in custodia nella caserma di via Cornarotta in attesa del processo che si è svolto ieri mattina e ha portato l'uomo alla condanna.

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