Un mese di tempo per scongiurare la chiusura dell'azienda e conservare il lavoro a 74 persone. È quanto ha chiesto ieri la Regione alla proprietà della Bob Martin, l'azienda udinese - da gennaio 2016 acquisita dalla multinazionale Nestlè che nei giorni scorsi ha annunciato la chiusura per il 30 settembre. Oggi l'azienda dovrebbe rendere nota la propria disponibilità ad accettare la proposta.
È la sintesi di quanto accaduto ieri nell'incontro che il vice presidente della Regione Sergio Bolzonello, l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti e le rappresentanze sindacali hanno avuto con gli esponenti dell'Associazione piccole e medie industrie di Udine, in rappresentanza dell'azienda che produce prodotti e mangimi per gli animali domestici. La Regione si è impegnata a trovare ipotesi alternative alla chiusura e che consentano la prosecuzione dell'attività.
I 30 giorni richiesti servirebbero a esplorare e approfondire la disponibilità di altri imprenditori ad acquisire la Bob Martin di Sant'Osvaldo a Udine o la possibilità di avviare una cooperativa di lavoratori, che oggi hanno manifestato fuori del palazzo della Regione a Trieste mentre era in corso l'incontro. All'origine della decisione di chiudere lo stabilimento udinese, vi sarebbe una forte crisi finanziaria dell'inglese Bob Martin.
In ogni caso, ha affermato Panariti, «la Regione è pronta discutere ogni soluzione che possa consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali e non farà mancare il proprio supporto ai lavoratori». Anche perché l'ipotesi di chiusura completa dell'azienda impedisce il ricorso alla solidarietà. Cgil e Cisl, nel confermare lo sciopero fino a domenica prossima e il presidio davanti allo stabilimento di via Sant'Osvaldo, si dichiarano «disponibili a discutere tutte le soluzioni che, scongiurando la chiusura immediata, possano favorire uno sbocco positivo della crisi».
Da qui l'auspicio che la richiesta di una «moratoria» di un mese avanzata dalla Regione possa trovare un'accoglienza favorevole da parte della proprietà. In quel caso la Regione ha già dato disponibilità ad accompagnare il tavolo delle trattative e a incontrare le parti sociali entro fine settimana.
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È la sintesi di quanto accaduto ieri nell'incontro che il vice presidente della Regione Sergio Bolzonello, l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti e le rappresentanze sindacali hanno avuto con gli esponenti dell'Associazione piccole e medie industrie di Udine, in rappresentanza dell'azienda che produce prodotti e mangimi per gli animali domestici. La Regione si è impegnata a trovare ipotesi alternative alla chiusura e che consentano la prosecuzione dell'attività.
I 30 giorni richiesti servirebbero a esplorare e approfondire la disponibilità di altri imprenditori ad acquisire la Bob Martin di Sant'Osvaldo a Udine o la possibilità di avviare una cooperativa di lavoratori, che oggi hanno manifestato fuori del palazzo della Regione a Trieste mentre era in corso l'incontro. All'origine della decisione di chiudere lo stabilimento udinese, vi sarebbe una forte crisi finanziaria dell'inglese Bob Martin.
In ogni caso, ha affermato Panariti, «la Regione è pronta discutere ogni soluzione che possa consentire il ricorso agli ammortizzatori sociali e non farà mancare il proprio supporto ai lavoratori». Anche perché l'ipotesi di chiusura completa dell'azienda impedisce il ricorso alla solidarietà. Cgil e Cisl, nel confermare lo sciopero fino a domenica prossima e il presidio davanti allo stabilimento di via Sant'Osvaldo, si dichiarano «disponibili a discutere tutte le soluzioni che, scongiurando la chiusura immediata, possano favorire uno sbocco positivo della crisi».
Da qui l'auspicio che la richiesta di una «moratoria» di un mese avanzata dalla Regione possa trovare un'accoglienza favorevole da parte della proprietà. In quel caso la Regione ha già dato disponibilità ad accompagnare il tavolo delle trattative e a incontrare le parti sociali entro fine settimana.
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