Assistenza in casa «Utilizzeremo i nostri infermieri»

Domenica 24 Marzo 2019
Assistenza in casa «Utilizzeremo i nostri infermieri»
IL NODO
TREVISO La fusione delle tre ex Usl trevigiane nell'azienda sanitaria unica della Marca non è un processo finito. Dopo due anni, il lavoro continua. Adesso i vertici dell'Usl stanno mettendo a punto un piano per sviluppare l'assistenza domiciliare. Per i sindaci il servizio è peggiorato dopo la nascita dell'Usl trevigiana. La risposta alle criticità passa per una parola: armonizzare. L'obiettivo finale è fare in modo che il servizio venga garantito in tutta la provincia direttamente dagli infermieri dell'azienda sanitaria, e non da società esterne. E la riorganizzazione dovrebbe essere pronta per settembre.
COSI' IN PASSATO
Le tre ex Usl seguivano linee differenti. In quella di Treviso, in particolare, l'assistenza alle persone che non possono muoversi da casa era gestita da Medicasa, società con base trevigiana a Villorba. In quelle più piccole di Conegliano-Vittorio Veneto e Castelfranco-Montebelluna, invece, intervenivano a domicilio direttamente gli infermieri dipendenti delle stesse aziende sanitarie. Nel corso dell'incontro organizzato giovedì dall'associazione dei Comuni della Marca trevigiana, i sindaci e gli amministratori dei municipi hanno detto chiaramente che deve essere adottato e ampliato il sistema delle ex Usl 7 e 8, non il contrario. «L'assistenza domiciliare nel territorio dell'ex Usl 8 era una realtà come poche in Veneto -ha sottolineato Silvio Tessari, medico e consigliere comunale del Pd a Montebelluna- qui ci sono 3mila anziani assistiti a casa. Sarebbe opportuno allargare questa esperienza a tutta la Marca e a tutto il Veneto».
IL PROGETTO SUL TAVOLO
Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, conosce bene il problema. Dopotutto i sindaci hanno già portato le lamentele raccolte tra i cittadini sui tavoli aziendali. E torneranno a farlo. «Stiamo lavorando con i direttori dei distretti per riorganizzare l'intero sistema -rivela Benazzi- la fusione delle Usl non è finita. Per quanto riguarda l'assistenza domiciliare, puntiamo a rivedere il servizio per fare in modo che facciano tutto i nostri infermieri. Il progetto è in fase di definizione. Speriamo di riuscire a presentarlo entro settembre. A quel punto illustreremo tutti i dettagli». Al centro della discussione c'è anche la gestione del servizio di prelievo del sangue a domicilio. «C'è stata una riduzione -ha rivelato Matteo Saracino, guida del gruppo di opposizione Partecipare Vittorio nel consiglio comunale di Vittorio Veneto- i cittadini ce lo segnalano di continuo. E il problema ricade sui servizi sociali dei Comuni». Un rilievo, questo, condiviso anche da Mariarosa Barazza, presidente dell'associazione dei Comuni della Marca trevigiana: «Il problema è emerso anche nel distretto di Pieve di Soligo. Rispetto a prima, sono state strette le maglie. E ciò comporta dei disagi per i cittadini». I vertici dell'Usl della Marca sono chiamati a rivedere anche questo aspetto. Senza alcun alibi di natura economica.
LA REGIONE
Domenico Mantoan, direttore dell'area Sanità e sociale della Regione, è stato netto: «Non è la volontà della Regione tagliare l'assistenza domiciliare o diminuire il numero di prelievi a domicilio per chi ne ha diritto -ha detto davanti ai sindaci- se c'è un'Usl che non ha problemi di bilancio è quella della Marca. Non accettate che qualcuno vi dica che i servizi vengono tagliati per risparmiare».
Mauro Favaro
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