Arrestato per spaccio: «Mi pento»

Mercoledì 17 Gennaio 2018
Arrestato per spaccio: «Mi pento»
L'OPERAZIONE
TREVISO La polizia lo ha pizzicato a spacciare in via Fiumicelli, una delle zone più calde del centro storico e per questo maggiormente pattugliate da parte delle forze dell'ordine. Qualche dose in tasca oltre a parecchi soldi, due etti e mezzo di erba e una serra per coltivare a casa. Abbastanza per essere arrestato e trascorrere una nottata in cella, in Questura. Al risveglio, certamente provato per la situazione, ha chiesto scusa e ha personalmente ringraziato i poliziotti che lo avevano arrestato. «Grazie, la mia vita stava prendendo una brutta piega» ha detto agli agenti. Un pentimento comunque tardivo quello di A.V., il 24enne di Villorba che lunedì pomeriggio è stato arrestato e ieri è comparso di fronte al giudice del tribunale di Treviso. Il giovane, già condannato in passato sempre per questioni legate alla droga, si trova ora agli arresti domiciliari, in attesa del processo. A.V. è finito nella rete dei controlli svolti, lunedì pomeriggio, dagli agenti delle volanti nel centro storico di Treviso, in particolare in via Fiumicelli, a pochi passi dal supermercato Pam.
IL CONTROLLO
L'episodio che gli è costato l'arresto è avvenuto poco dopo le 15. Lo spacciatore, volto già ben conosciuto dalle forze dell'ordine, era attorniato da un gruppetto di giovani clienti che stavano contrattando con lui la cessione di alcune dosi. Una scena, inequivocabile, che non è sfuggita all'occhio esperto degli agenti che sono immediatamente intervenuti. Il villorbese, fermato e perquisito, è stato trovato in possesso di due sacchettini contenenti pochi grammi di marijuana e 700 euro in contanti. Nel frattempo gli acquirenti, temendo guai, si erano già dileguati facendo perdere le proprie tracce. È stata la perquisizione domiciliare ad aggravare la posizione del 24enne, attualmente disoccupato: inizialmente il ragazzo, oltre a non saper spiegare come mai avesse tutto quel denaro in tasca, ha tentato di negare che quella indicata sulla carta d'identità fosse la sua effettiva residenza. Un aspetto che ha insospettito ancor di più i poliziotti, tanto da indurli a procedere ad un'ispezione accurata, con l'ausilio del cane anti-droga della polizia locale, Trixie, presso il domicilio del 24enne.
LA PERQUISIZIONE
Nel salone dell'abitazione sono stati trovati 250 grammi di marijuana, 11,6 grammi di cocaina (in tre confezioni), materiale con confezionare dosi, bicarbonato (usata come sostanza da taglio per la polvere bianca), un coltello a serramanico e una pistola da soft air ad anidride carbonica. In camera da letto i poliziotti hanno invece trovato tutto l'occorrente per allestire una vera e propria serra casalinga, da adibire alla coltivazione della marijuana: vasi, concimi, filtri, aeratori, lampade e filtri dell'aria. Nessuna piantina presente. Per il giovane coltivatore in erba è scattato inevitabile l'arresto per spaccio di sostanze stupefacenti.
LE INDAGINI
Al vaglio degli investigatori della squadra mobile di Treviso c'è ora l'entità del giro di spaccio gestito dal 24enne, un traffico che gli permetteva (a giudicare anche dal quantitativo di denaro sequestrato durante il controllo) di vivere senza lavorare. La via più semplice, forse, la più pericolosa, sicuramente. Puntuali sono arrivati i guai, le manette e ora l'estremo tentativo di redimersi. «Al momento del controllo era riluttante a dare qualsiasi tipo di informazione - ha spiegato il dirigente delle volanti della Questura di Treviso Marco Masia - ma poi, dopo aver passato una notte nella cella di sicurezza, ha parlato più volte con gli operatori, ha capito che stava prendendo una brutta strada e ha promesso di non compiere più determinati reati».
Nicola Cendron
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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