Anni di abusi, ora don Pio fa scena muta

Giovedì 7 Dicembre 2017
Anni di abusi, ora don Pio fa scena muta
LO SCANDALO
VILLORBA Comparso davanti al magistrato lunedì per la convalida don Pio Guidolin, il sacerdote 55enne di Villorba arrestato sabato scorso a Catania per violenza sessuale aggrava, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il religioso, fino a 15 anni fa ben conosciuto anche nella Marca prima di trasferirsi in Sicilia, è stato arrestato dai carabinieri su disposizione della Distrettuale dopo un'indagine su presunti abusi nei confronti di alcuni ragazzini di età inferiore a 14 anni. Bambini problematici che frequentavano la parrocchia di Santa Croce, nel Villaggio Sant'Agata, a Catania, sui quali si sarebbero concentrate le attenzioni del 55enne, che avrebbe spacciato quelle violenze, di carattere sessuale, per atti purificatori utili a lenire le sofferenze interiori. Guidolin non ha proferito parola davanti al giudice e, riferiscono i suoi legali, è molto provato da tutta la vicenda. «Si sente travolto da quanto accaduto ed estraneo ai fatti contestati - afferma il suo legale, l'avvocato Alessandro Crisafulli, che ha assunto l'incarico assieme all'avvocato Simone Iofrida -. Nei prossimi giorni, viste tutte le carte, rivedrò il mio assistito per mettere a punto le prime strategie difensive. Intanto ho già presentato istanza al Riesame per la revoca degli arresti in carcere». Don Guidolin infatti, al momento, è detenuto nella casa circondariale di Piazza Lanza, a Catania.
L'ALLONTANAMENTO
Istrionico, bizzarro, dalla spiccata personalità, don Guidolin era stato allontanato dalla parrocchia di Santa Croce nell'ottobre del 2016. La Diocesi di Catania, senza spiegare il motivo della decisione, la trasferì a Bronte, privandolo di ogni funzione e dando il via a un processo canonico che lo aveva già messo fuori dal clero. Dopo la condanna allo stato laicale, in primo grado, lui si è appellato alla Congregazione per la Dottrina della Fede e il provvedimento di espulsione dalla Chiesa, di fatto, è ancora sospeso. Dietro di sé, una volta lasciata la comunita del Villaggio Sant'Agata (su di lui erano già scattate le indagini delle forze dell'ordina), il 55enne aveva lasciato, a quanto pare, un debito di 40 mila euro.
GLI ABUSI
Le violenze di cui è accusato don Guidolin sarebbero iniziate nel 2014. Stando alle indagini, il sacerdote avrebbe approfittato del suo ruolo e delle condizioni di particolare fragilità di alcuni ragazzini minorenni, sotto i 14 anni, costringendoli a subire delle violenze di carattere sessuale. I riti perversi, stando a quanto emerso, avrebbero previsto l'utilizzo di olio santo, benedetto durante le celebrazioni religiose, che sarebbe stato cosparso sui corpi dei ragazzini abusati. Atti purificatori li avrebbe definiti padre Guidolin, nel frattempo amatissimo dai suoi compaesani come testimoniano i video pubblicati su Youtube. In un episodio, riferiscono gli investigatori, un minore avrebbe opposto ferma resistenza e avrebbe rivelato quanto subito nel corso degli anni: di tutta risposta il 55enne sarebbe riuscito a isolarlo facendo passare quelle accuse per delle semplici calunnie. Il religioso sarebbe anche ricorso alle minacce nei confronti dei genitori che volevano denunciarlo. Nel corso delle indagini infatti, è emerso che don Pio avrebbe tentato di esercitare pressioni psicologiche sui genitori di alcuni ragazzini, arrivando persino a millantare la possibilità di rivolgersi alla criminalità organizzata siciliana pur di farli desistere. Uno di loro, tra l'altro, è stato denunciato per favoreggiamento: aveva avvertito il sacerdote dell'indagine in corso dopo che suo figlio era stato sentito informalmente dall'Autorità Giudiziaria. In pratica lo aveva messo in guardia.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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