Angeli in volo su piazza dei Signori

Domenica 16 Dicembre 2018
L'EVENTO
Le tre performer si materializzano alle spalle del sindaco Conte che augura il buon Natale alla sua città, davanti ad una piazza dei Signori al completo, tutta con gli occhi rivolti verso l'alto. «Puntiamo alla qualità delle proposte - spiega Conte affiancato dall'assessore Colonna Preti mentre le tre ragazze, imbragate e appese a una corda, si arrampicano lentamente verso i merli antichi che troneggiano su Palazzo dei Trecento - Eventi culturali di alto livello che daranno slancio alla nostra città dal punto di vista turistico». Lo slancio non manca alle tre splendide ballerine della compagnia veneziana Il Posto guidata dalla coreografa Wanda Moretti. Capelli lunghi e fluenti che fluttuano nell'aria, giacche, gonne e camicie purpuree che vibrano seguendo balzi e movimenti di braccia, gambe e piedi, le tre wall-performer aderiscono alla parete di Palazzo dei Trecento come seducenti donne ragno che tessono ricami col corpo sulle musiche di Marco Castelli.
LA SERATA
Invitate per il Natale Trevigiano che celebra il 150. anniversario della morte di Rossini e accolte anche dall'assessore regionale Caner, le artiste di Wanda Moretti si misurano con le celebri Gazza Ladra e Stabat Mater appositamente rivisitate da Castelli. E Rossini Full Wall, che ieri sera ha incantato l'intera piazza - tra cui anche un incuriosito Adriano Panatta con consorte Boba (lunedì alle 20.30 presenta il suo libro Il tennis è musica alla Goldoni) - è un'emozionante storia sospesa nell'aria, narrata da tre angeli in volo che parlano il linguaggio della danza contemporanea. Una danza che a sua volta si diverte a plasmare lo spazio verticale restituendolo in forme-altre.
LO SHOW
I corpi si avvicinano e si allontanano, ruotano l'uno sull'altro, rimbalzando e incollandosi al muro come se non esistesse gravità: le performer si attorcigliano in acrobatiche piroette che sembrano vibrare al ralenty, si allungano sinuose e leggere, oscillando senza peso nell'aria, come se corde, muri e altezze fossero soltanto un'illusione e la danza occupasse solidi piani orizzontali. Rossini scuote la piazza, gli effetti di luce assecondano le geometrie aeree della coreografia, accendendo di colori la parete del Palazzo dei Trecento. E lo spazio urbano, all'improvviso si rivela in modo diverso, costringendo il pubblico ad aprire gli occhi, vedendo ciò che lo circonda con uno sguardo meno convenzionale.
Chiara Pavan
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