TREVISO - (de.bar) Incendio colposo e morte come conseguenza di altro reato. Sono queste le ipotesi messe nero su bianco nel fascicolo aperto a carico di ignoti dalla Procura della Repubblica di Treviso, che indaga sul rogo di San Pelajo in via delle Verine in cui ha perso la vita Stjepan Kocina, un senza dimora croato 60enne, morto carbonizzato all'interno della roulotte in cui pare vivesse. Il sostituto procuratore Mara De Donà titolare delle indagini ha inoltre disposto l'autopsia. L'uomo viveva da solo a Treviso e aveva due figli in Croazia. Forse già oggi verrà sentito dagli inquirenti il parroco don Giuseppe Minto, dato che il terreno su cui si trovava la roulotte è di proprietà della parrocchia. Dovrà chiarire alcuni contorni della vicenda, a cominciare dal come e perché la vittima fosse ospitata in quel luogo, a chi appartenga la roulotte andata distrutta nelle fiamme e quale sia la natura dell'area circostante a dove si è consumata la tragedia, una zona recintata che dal di fuori appare come una vera e propria discarica a cielo aperto di elettrodomestici. Su questo punto il presidente di Contarina Franco Zanata ha detto ieri che «non esistono nel territorio del bacino Priula depositi autorizzati per materiale ingombrante che secondo le regole in vigore deve essere conferito dai cittadini negli ecocentri».
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