Addio all'artista La città a Simon «È un arrivederci l'opera continua»

Mercoledì 19 Ottobre 2016
TREVISO - (P. Cal.) «Andate a vedere le sue opere esposte a San Liberale. Toccatele e sarà come abbracciare ancora una volta il maestro». E qui Luciano Franchin, assessore comunale alla Cultura, si è fermato con la voce rotta dal pianto. Una commozione vera, sincera. Sottolineata da un'applauso dei tantissimi fedeli e amici accorsi al funerale di Simon Benetton, uno dei più grandi artisti italiani del Novecento scomparso pochi giorni fa. Franchin ha voluto ricordarlo con poche parole, ma significative.
La grande chiesa di Santa Maria del Rovere è piena quando, alle 10 in punto, arriva il feretro. Ad attenderlo sul sagrato don Adelino Bortoluzzi e don Giovanni Lemesin, per tanti anni rettore del Pio X e grande amico dell'artista. E a seguire in silenzio la bara anche tanti nomi noti della cultura e della politica cittadina: l'ex direttore dei musei civici Eugenio Manzato, gli storici Ernesto Brunetta e Ivano Sartor, gli architetti Toni Follina e Giorgio Fatin, il pittore Gianni Piva. E poi Carla Pinarello e anche Alda Boscaro, ex assessore di Montebelluna e moglie dell'ex presidente di Veneto Banca Flavio Trinca. Don Adelino ha tratteggiato la figura di Benetton con riferimenti profondi: «A consacrarlo sono state le opere che hanno reso bella la nostra città, ci ha aiutato a guardare il cielo e oltre». Poi è toccato a don Giovanni Lemelin: «La sua opera continuerà. Simon non ci ha detto addio, ma arrivederci».(((caliap)))

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