Addio ad Azeglio, il fiorista del Duomo

Venerdì 19 Gennaio 2018
Addio ad Azeglio, il fiorista del Duomo
CITTÀ IN LUTTO
TREVISO In città era diventato un punto di riferimento. Un ruolo che solamente i commercianti storici riescono a ricoprire. E lui lo era a pieno titolo dopo quasi mezzo secolo passato dietro al bancone della fioreria più antica di Treviso, aperta alla fine della Seconda guerra mondiale in viale Cesare Battisti, a due passi da piazza Duomo. Si è spento ieri mattina Azeglio Tonellato. Improvvisamente. Aveva 68 anni. Con lui se ne va un pezzo di storia della città.
L'INTERVENTO E LA REAZIONE
Dieci anni fa aveva affrontato un trapianto di cuore. L'operazione chirurgica, complessa e delicata, era andata bene. Azeglio aveva continuato a lavorare con la passione di sempre. Anzi, pure di più. Pensava ancora in grande. Suo padre, Giuseppe, gli aveva lasciato la fioreria vicino al Duomo, poi ribattezzata I fiori di Anna e Azeglio. E lui, assieme alla moglie Anna, sempre al suo fianco, nel corso degli anni l'ha curata al meglio. Ma guardava anche oltre. Puntava anche a ingrandirsi. In particolare ad aprire una ditta di onoranze funebri. Alla fine è riuscito a vedere la nuova creatura. Un paio di anni fa i suoi due figli Manuel e Matteo hanno aperto i battenti della Azeglio Tonellato, onoranze funebri con base a Ponzano, paese della famiglia.
NESSUN SEGNALE
Tutto sembrava andare per il meglio. Fino a ieri mattina. Nella notte tra martedì e mercoledì Azeglio non si è sentito troppo bene. All'alba di ieri è stato portato al pronto soccorso del Ca' Foncello. Non pareva nulla di grave. Solamente un controllo, come tante altre volte gli era capitato nell'ultimo decennio. «Quando è arrivato scherzava con i medici racconta Manuel poi c'è stato un crollo improvviso». Le cose sono precipitate nel giro di tre minuti. E alle 8.10 il suo cuore ha smesso per sempre di battere. Azeglio viveva a Merlengo, in via Talponera, assieme alla moglie Anna. Lei l'ha sempre sostenuto. Sia sul lavoro nella fioreria in centro a Treviso, condividendo con lui ogni giorno, sia nei problemi di salute.
LA FAMIGLIA
«È stata la colonna portante in questi anni sottolineano i familiari una roccia anche nei momenti più difficili». Azeglio lascia tre figli: Manuel e Matteo, che hanno avviato l'impresa di onoranze funebri con sede in via Talponera a Merlengo, e Massimo, che vive e lavora in Australia. Oltre al fratello Fabrizio e alla nipotina Ginevra.
IL RICORDO
«Nostro nonno e poi nostro padre hanno visto rinascere Treviso nel secondo dopoguerra spiega Manuel Giuseppe ha aperto la fioreria quando ancora non era finito il conflitto. E nostro papà ha iniziato a lavorare lì prima ancora di compiere vent'anni. Anche in occasione del trapiano ha mostrato che era uno che non mollava mai. Ripeteva sempre: «Mai mollare, ché nella vita c'è chi sta peggio. Aveva sempre il sorriso. Non si arrabbiava mai. Perché, diceva, non vale la pena, e si fa solo il doppio della fatica».
Mauro Favaro
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