«Abrogare la legge Mancino» E si scatenano le polemiche

Venerdì 10 Agosto 2018
LO SCONTRO
TREVISO In agosto scoppia il caso politico. Davide Visentin (Lista dei Quartieri) ha depositato una mozione per chiedere al Comune di sostenere il ministro Lorenzo Fontana nel suo proposito di abrogare la legge Mancino, che punisce i reati che istigano all'odio razziale. La sua richiesta si basa su una lunga disamina della legge, condita da osservazioni destinate a far discutere, come quella sul concetto di negazionismo: «Pare inoltre fumoso - scrive - il nuovo comma introdotto sul negazionismo. Per esempio: un soggetto che nega le foibe sarebbe impugnabile o lo è solo chi nega la Shoah? Non è chiaro». L'iniziativa di Visentin, che in passato è stato leader trevigiano e veneto di Forza Nuova, ha suscitato reazioni a non finire. Luigi Calesso ha chiamato a raccolta le forze antifasciste trevigiane: «Il dato politico vero è il tentativo sempre più evidente di scardinare l'ossatura antifascista della legislazione del nostro Paese e non è certo un caso che Treviso (terra di Salvini e Fontana in sedicesimo) si caratterizzi come protagonista di questa sorta di negazionismo del fascismo».
IL PD
Molto duro il capogruppo del Pd Stefano Pelloni, che annuncia le barricate in consiglio comunale: «Considerati i suoi trascorsi a capo dell'estrema destra veneta, non vorrei che la mozione di Davide Visentin contro la Legge Mancino non sia necessaria a lanciare un segnale politico a qualche amichetto implicato in vicende giudiziarie. Visentin mette in imbarazzo la città di Treviso. Mi auguro che la sua mozione venga ritirata e che il consiglio comunale della nostra città non venga chiamato a discuterla - afferma - diversamente siamo pronti alle barricate in Consiglio Comunale, mobilitando i partiti, le associazioni e i liberi cittadini che non si riconoscono nella propaganda razzista dell'estrema destra. Visti i trascorsi a capo di Forza Nuova del Veneto bisogna sperare che la sua mozione sia disinteressata e che l'abolizione della legge Mancino ventilata dal ministro a Fontana non abbia per lui un altro interesse magari per qualche ex compagno di partito indagato proprio per istigazione all'odio razziale».
P. Cal.
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