A Treviso si potrà nascere in acqua

Venerdì 11 Gennaio 2019
LA NOVITÀ
TREVISO (m. f.) Si potrà partorire in acqua anche al Ca' Foncello. Nell'unità di Ostetricia e ginecologia stanno per partire i lavori per la costruzione di una quarta sala parto. E questa sarà dotata di vasca. L'obiettivo è attivare il servizio nel giro di due o tre mesi. Quello del capoluogo è il punto nascite più grande della Marca. Qui viene alla luce oltre un terzo dei trevigiani. Per questo l'Usl provinciale ha scelto di intervenire subito, senza attendere altri due anni per arrivare alla costruzione della nuova cittadella sanitaria, che conterà dieci sale parto, di cui tre con vasca, e stanze con al massimo due letti, con fasciatoio e bagno, rispetto alle camere che oggi contano anche fino a cinque posti. «Operare con tre sale parto ci penalizza spiega il primario Enrico Busato ora si assecondano molto di più gli aspetti fisiologici e quindi i tempi del travaglio si allungano. Con l'attivazione della quarta sala parto le cose saranno più semplici da gestire». Il numero dei nati al Ca' Foncello è in aumento anche grazie all'introduzione dell'epidurale, disponibile su richiesta 24 ore su 24. Il 75 per cento delle donne si sottopone alla visita preventiva con l'anestesista. E alla fine circa il 30 per cento decide di ricorrere effettivamente alla partoanalgesia. Dal primo di ottobre, inoltre, le gravidanze senza complicazioni vengono seguite direttamente dalle ostetriche. I medici intervengono solamente se necessario. Ad oggi il servizio è garantito dalle 7 alle 20. «Servirebbe un'altra ostetrica per garantirlo sulle 24 ore» dice il primario. Al momento si copre sia il giorno che la notte solo se le ostetriche presenti non sono impegnate su altri fronti. Si tratta di un progetto molto importante. «Le gravidanze a basso rischio seguite in un rapporto uno a uno con l'ostetrica, che è sempre presente, permettono di ridurre il ricorso alla partoanalgesia tira le fila Busato le donne, e poi le mamme, si dimostrano molto soddisfatte. E questo per noi è il miglior segnale».
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