A tappe forzate contro la prescrizione

Giovedì 27 Aprile 2017
TREVISO - (Ro) «Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei sono state risarcite (800mila euro stabiliti dal giudice civile) e possono costituirsi parte lesa anche in questo processo», si è aperto con la richiesta choc dell'avvocato difensore Antonio D'Alesio il processo nel quale Andrea Brunello e Giuseppe Mazzadi, rispettivamente organizzatore di mostre e segretario della Fondazione Brescia Musei, devono rispondere dell'accusa di truffa aggravata. Ma oltre al fumo c'è stato poco arrosto. Il giudice Leonardo Bianco, sposando le richieste degli avvocati di parte civile Nicoletta Liberini e Stefano Lojacono, ha bocciato le richieste della difesa. «Nella causa civile - hanno chiarito i due legali - ci sono stati liquidati i danni patrimoniali. Siamo qui per veder riconosciuta la responsabilità penale di Brunello e Mazzadi, ma soprattutto per ottenere i danni d'immagine (Fondazione e Comune) e quelli funzionali (le spese sostenute dal Comune per le due mostre e un'altra programmata e poi disdetta). A Brunello, nella precedente udienza, è stata contestata l'ulteriore aggravante del danno di rilevante.
Nel frattempo Comune e Fondazione hanno avviato le procedure per incassare gli 800mila euro liquidati dal giudice civile. «Mi risulta - è emerso da fonti vicine alle parti civili - che sia stato pignorato un immobile di Brunello. Ma le sue disponibilità non sono abbastanza capienti per coprire il danno».
Secondo l'accusa, sulla base di quanto emerso dalle indagini, Brunello avrebbe ottenuto, senza averne diritto, nella sostanza ritoccando a proprio vantaggio gli ingressi alle mostre Inca e Matisse, i bonus concordati con Fondazione e Comune per 800mila euro.
Nei prossimi mesi, mentre corre la prescrizione (a metà 2018), udienze a tappe forzate per arrivare almeno alla sentenza di primo grado. Al centro del processo il numero dei biglietti staccati per le mostre Inca e Matisse (organizzate tra 2009 e 2012 a Brescia) e, per l'accusa, fatti lievitare in modo che Artematica, la società di Brunello, incassasse i bonus previsti negli accordi con Fondazione e Comune.

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