«ITALIA, È ORA DI VINCERE»

Martedì 23 Gennaio 2018
RUGBY
Per il popolo del rugby il Sei Nazioni, prima che un evento, è un rito. L'apogeo della stagione, vissuto tra speranze e timori. È anche il momento dei buoni propositi. Ieri nella sede del Coni, in occasione della presentazione del torneo di rugby più leggendario al mondo, ne sono stati fatti tanti. Tutti con una frase forte: «È tempo di vincere».
La realtà, al di là delle intenzioni, è invece piuttosto preoccupante. L'Italia, che avrà un debutto di fuoco domenica 4 febbraio all'Olimpico contro l'Inghilterra detentrice da due edizioni del trofeo e seconda nella classifica mondiale alle spalle della Nuova Zelanda, è candidata, come sempre, al cucchiaio di legno.
PSICOLOGO
Nel rugby essendo il pareggio un evento imponderabile, tutti vanno in campo per vincere. Ma il ct Conor O'Shea teme questi discorsi che relega alla categoria dell'ovvio: «Certo che vogliamo vincere tutte le partite» dice. C'è però una cosa più importante per il ct: «Per noi ciò che conta è la prestazione. L'obiettivo in tutte le partite è essere sicuri di giocare al nostro migliore livello. Non sono stupido, so che verrò giudicato sui risultati. Ma non è un problema. Noi ci giudicheremo in base alla prestazione». È un lavoro da psicologo quello che ha intrapreso l'irlandese. Il suo ragionamento è questo: se una squadra abituata a perdere si concentra solo sul risultato, rischia di uscirne a pezzi in caso di un nuovo fallimento. Focalizzandosi invece sulle cose da fare per vincere, sulla prestazione, c'è posto per gratificazioni intermedie, per aumentare comunque l'autostima, evitando di mettere troppa pressione su una squadra giovane e di complicarne la crescita. «Abbiamo un gruppo con un'età media inferiore ai 26 anni - sottolinea O'Shea al suo secondo torneo da ct azzurro - Ora abbiamo più consapevolezza nei nostri mezzi. Il lavoro con le franchigie va nella direzione che vogliamo, i giocatori sono più performanti, l'intesa sul campo è sempre migliore».
Ma fuori dal campo i discorsi ufficiali sono altri. L'Italia è nel Sei Nazioni da 19 anni, il rugby finora ha riempito l'Olimpico sfruttando la grande magia del torneo, i valori e l'unicità del mondo della palla ovale. Ma la pazienza sta finendo. E questo lo ha ricordato senza mezzi termini il presidente del Coni Giovanni Malagò che per primo ha preso la parola. «Ci sarà il tutto esaurito all'Olimpico con l'Inghilterra - ha sottolineato - bisogna che cominciamo a fare risultati il prima possibile perché non si vive solo di immagine, di prestigio e di valori, ma anche di risultati sul campo. Questa squadra mi incuriosisce molto perché è un mix di giovani e di esperti». Il presidente della Fir Alfredo Gavazzi si sintonizza sulla stessa lunghezza d'onda: «Lo sport si fa per vincere, partecipare tanto per partecipare non mi è mai piaciuto. Vincere è lo scopo di tutte le nazioni e lo è anche per noi».
CONTINUITÀ
Fuori dal palazzo il capitano dell'Italia Sergio Parisse prova a rimettere insieme i discorsi in maniera realistica: «Non ci accontentiamo di essere competitivi, vogliamo anche vincere le partite. Però firmerei non per una vittoria, ma per cinque partite che ci vedano all'80' lì per giocarcela. Perché vincerne una e prendere 50 punti in quella dopo non va bene». L'obiettivo di Parisse è un altro: «Vogliamo continuità. È sempre stato il nostro punto debole. Non ci possiamo più permettere alti e bassi».
Non sarà facile. Anche perché l'Italia dovrà fare i conti con la defezione di uno dei suoi trequarti più importanti. Il padovano Leonardo Sarto lascerà oggi il ritiro azzurro per un grave infortunio alla spalla rimediato nella partita con la maglia dei Glasgow Warriors in Champions Cup. Salterà tutto il Sei Nazioni. In giornata la Fir comunicherà ufficialmente il suo ritorno in Scozia, a disposizione del club, e il suo sostituto.
Intanto è stato annunciato il rinnovo dell'accordo con il gruppo televisivo Discovery che si è assicurato i diritti televisivi e online fino al 2021 sia per il torneo che per i test-match autunnali.
Antonio Liviero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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