Youpol, l'app per giovani contro droga e bullismo

Mercoledì 16 Maggio 2018
CHIAMATA D'EMERGENZA
ROVIGO Chiamare il 113? Ora si può anche inviare un messaggio. Per combattere bulli e droga, infatti, anche a Rovigo è ora in campo una nuova arma che la polizia affida ai cittadini: si tratta dell'app Youpol che consente di comunicare in modo diretto con la sala operativa della Questura. In particolare, oltre alla chiamata diretta, c'è, e questa rappresenta l'innovazione, la possibilità di inviare messaggi, anche in forma anonima, allegando eventualmente foto o filmati. «Questa app, scaricabile gratuitamente spiega il commissario capo Matteo Berna Nasca - è pensata soprattutto per i giovani». E consentire loro, vista la grande dimestichezza con i cellulari, di contattare in modo diretto la polizia con segnalazioni di immediata valutazione.
«Quando viene ricevuto un messaggio attraverso questo programma evidenzia Berna Nasca si attiva un segnale sonoro che si ripete fino a quando non viene letto». Un po' come quando si guida senza avere la cintura allacciata. E, proprio come la cintura, questa applicazione, partita sperimentalmente a Roma, Milano e Catania, poi approdata anche nei capoluoghi di regione e ora in tutte le province, vuole offrire maggiore sicurezza. Perché, lo scopo dichiarato è quello di responsabilizzare i ragazzi, rendendoli parte attiva. I numeri sembrano dare ragione all'iniziativa che, dove è partita, ha già consentito di ottenere risultati concreti. I due ambiti per i quali è al momento settata la app sono quelli del bullismo e della droga, ma a breve dovrebbe essere predisposta anche per lo stalking. Temi che, nel ruolo di vittime, ma anche di semplici spettatori, possono far recitare un ruolo diverso ai giovani protagonisti che, attraverso il loro smartphone, possono comunicare con la polizia in modo ancora più diretto e congeniale alle loro abitudini. Il messaggio, fra l'altro, può essere immediatamente geolocalizzato, fornendo l'esatta posizione della provenienza della segnalazione. In realtà, oltre alla modalità con registrazione, che consente quindi di individuare con nome e numero di telefono l'autore del messaggio che si sia registrato, è possibile anche segnalare in forma anonima. «E quando è chiusa garantisce Berna nasca l'app è completamente inattiva, quindi non ci sono possibilità di tracciamento o simili: solo se si decide esplicitamente di condividere la propria posizione questa viene visualizzata in centrale operativa da chi è stato appositamente formato per gestire anche questo nuovo canale di comunicazione che si affianca alla tradizionale chiamata al 113».
F.Cam.
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