Via al processo al comandante Tesoro accusato di peculato e attestazioni false

Venerdì 22 Febbraio 2019
Via al processo al comandante Tesoro accusato di peculato e attestazioni false
TRIBUNALE
ROVIGO Si è aperto il processo al 65enne comandante della polizia locale di Rovigo, Giovanni Tesoro, che deve rispondere delle ipotesi di reato di peculato, peculato d'uso e false attestazioni, per aver impostato come codice di sblocco del telefono di servizio la propria impronta digitale, per il presunto utilizzo della Punto di servizio per spostamenti non autorizzati e per irregolarità nelle timbrature del cartellino. Insieme a lui, sul banco degli imputati, anche il 62enne di Frassinelle Leonardo Previati, ex assistente scelto di Polizia locale ora spostato all'Urp, accusato di peculato d'uso per presunti spostamenti privati con l'Alfa 156 di servizio. Il procedimento è stato riunito a quello che vede imputato l'ex capo di Gabinetto della Questura Michele Fioretto, 45 anni, di Padova, nei confronti del quale sono formulate, invece, le accuse di rivelazione di segreti d'ufficio e rifiuto d'atti d'ufficio: avendo ricevuto l'esposto anonimo in cui si muovevano a Tesoro le accuse sull'uso privato dell'auto di servizio per spostamenti privati, di un uso irregolare del cellulare del Comune e di aver spostato la propria pistola personale, da Rho dove era registrata, a Rovigo, senza comunicarne lo spostamento, l'avrebbe consegnato in originale allo stesso Tesoro, che poi l'aveva portata in Procura. Anche se come riporta il codice penale all'articolo 333, «delle denunce anonime non può essere fatto alcun uso», nella lettera erano contenute le accuse che poi sono finite al centro delle indagini, dalle quali è scaturito il processo, anche se le imputazioni sono state in gran parte modificate rispetto alla loro formulazione iniziale. Nell'udienza di ieri, davanti al Collegio sono state sollevate alcune questioni tecniche, con il processo subito aggiornato al 7 marzo prossimo.
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