Ugo e Silvana uniti anche nell'addio

Venerdì 27 Aprile 2018
GIUSTIZIA
ROVIGO Il garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Mauro Palma ha fatto tappa a Rovigo per un'accurata visita alla casa circondariale.
Il nuovo carcere è infatti in funzione da soli due anni ma deve fare i conti con numerose criticità. L'ultima in ordine di tempo è stata individuata nel giardino dove è stata scoperta la presenza di rifiuti interrati nelle aree verdi interne. Il progetto di un orto curato dai detenuti, grazie alla disponibilità della Coldiretti, è naufragato quando sotto un primo strato di terra sono iniziati a saltare fuori calcinacci e altri scarti edili.
MANCANO GLI AGENTI
Ma questo è solo uno degli ostacoli che al momento si frappongono all'avvio di attività all'interno del carcere. Il primo è rappresentato dalle carenze nell'organico degli agenti di custodia. Su questo fronte, tuttavia, c'è una novità importante, perché, come spiega Diego Crivellari, che nel suo mandato parlamentare si è impegnato sulle tematiche carcerarie «è arrivata la comunicazione che la pianta organica sarà quasi raddoppiata, portandola a 123 unità. I primi agenti dovrebbero arrivare già a maggio. Questo, però, non solo non garantisce nell'immediato il superamento delle criticità ma va valutato anche nell'ottica della ventilata apertura del terzo braccio».
IL TERZO BRACCIO
«Già a novembre, infatti, il capo del Dap Santi Consolo aveva richiesto un incremento di organico superiore alle 20 unità - ha aggiunto Crivellari - per garantire un completo utilizzo della struttura che può ospitare sino a tre persone per camera, raggiungendo una capienza di 250 presenze».
Al momento i detenuti sono 122 e circa 70 unità compongono il personale. Nella sua visita il garante è stato accolto dal direttore Paolo Malato, presenti oltre allo stesso Crivellari, il giudice del Tribunale di sorveglianza Giovanni Maria Pavarin, il medico del carcere e Gianpietro Pegoraro, segretario Fp Cgil polizia penitenziaria.
«Il garante ha spiegato Crivellari ha prestato particolare attenzione agli aspetti sanitari, rimanendo sorpreso della bassa incidenza dei casi conclamati di patologie psichiatriche».
Se si eccettua lo sciopero della fame di 15 giorni che un detenuto ha fatto a dicembre, episodi di protesta e autolesionismo sembrano essere marginali. Un merito che, per Pegoraro, va dato a chi lavora nella struttura.
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