Ubriaco aggredisce agenti e carabinieri La notte brava finisce in carcere

Lunedì 17 Dicembre 2018
Ubriaco aggredisce agenti e carabinieri La notte brava finisce in carcere
GANG IN PIENO CENTRO
ROVIGO Una notte di ordinaria follia, proprio ai piedi del campanile del Longhena terminata con un arresto dopo una lunga schermaglia culminata con un vero e proprio parapiglia, che ha visto polizia e carabinieri fronteggiare insieme un gruppetto di ragazzotti, a quanto pare resi irresponsabili e scriteriati dall'eccesso di alcol del sabato sera.
PIAZZALE SOCCORSO
Tutto ha avuto inizio attorno all'una di notte in piazzale Soccorso, la piazza che si apre sull'altro lato della chiesa della Rotonda rispetto a piazza XX Settembre, della quale è la continuazione. Una pattuglia della Squadra volanti, che era in azione per i controlli di routine, anche per il consueto passaggio di sorveglianza notturna delle due piazze, da tempo al centro dell'attenzione mediatica, ha notato un'auto con a bordo alcuni giovani e l'ha fermata, proprio in piazzale Soccorso, a pochi metri dal campanile. Le prime banali domande rivolte dagli agenti hanno subito ottenuto risposte stizzite e, soprattutto, hanno fatto apparire chiaramente come il ragazzo che si trovava al volante, un 20enne italiano, anche se di origini russe, residente a Lendinara, fosse chiaramente su di giri per l'eccesso di alcol. Quando, però, lo hanno invitato a sottoporsi all'alcoltest si è rifiutato. E' a questo punto che le cose hanno preso una brutta piega, con l'aggressività dei tre fermati che aumentava di livello.
CHIAMATA DI RINFORZI
Vista anche la presenza di altri ragazzi in quello scorcio di piazza, i poliziotti hanno chiesto il supporto di un'altra pattuglia. A intervenire quasi immediatamente è stata una gazzella dei carabinieri. Invece di capire che era finito il tempo delle smargiassate, il 20enne, insieme ai due che si trovavano con lui sull'auto, hanno oltrepassato il limite. Non solo urlando di tutto all'indirizzo degli uomini in divisa che avevano davanti, ma arrivando addirittura a scontrarsi fisicamente con loro. Nel frattempo, anche altri dei giovani che si trovavano sotto il portico della Rotonda sono intervenuti nel marasma, con scene abbastanza surreali di ragazzini che si slanciavano urlando verso carabinieri e poliziotti, venendo fermati da altri ragazzini meno irresponsabili.
AGENTI AGGREDITI
Una situazione decisamente delicata per chi si è trovato a fronteggiare questo gruppo sconsiderati, poco più che maggiorenni, qualcuno forse nemmeno. I due poliziotti e i due carabinieri, tuttavia, sono riusciti a mantenere il controllo, lasciando correre su alcuni atteggiamenti e focalizzando l'attenzione sul 20enne, che è stato preso sottobraccio e portato nell'auto di servizio. Non senza difficoltà e con le urla dei giovani che nel frattempo avevano richiamato l'attenzione di qualcuno dei residenti, affacciatosi per capire cosa stesse accadendo e quasi increduli nel vedere il livello raggiunto dall'impudenza dei ragazzini. Il tutto è durato per circa tre quarti d'ora, con una seconda pattuglia di carabinieri arrivata in ulteriore supporto. La pantera della squadra volanti e le due gazzelle dei militari sono poi partite in direzione Questura per i passaggi burocratici dell'arresto in flagranza per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e rifiuto di sottoporsi ad accertamento alcolemico.
Su disposizione del pm di turno il 20enne è stato poi accompagnato in carcere, dove ha trascorso tutta la giornata di ieri in attesa della direttissima che si terrà questa mattina. Un poliziotto e un carabiniere sono poi andati a farsi medicare in pronto soccorso le lesioni, seppur lievi, riportate nella colluttazione, ricevendo una prognosi rispettivamente di 2 e 5 giorni.
SFREGIO AL MONUMENTO
Nel frattempo gli amici del 20enne, dopo che polizia e carabinieri se n'erano andati, hanno continuato con i comportamenti sopra le righe. Uno di loro, dopo aver urinato sul campanile, ha poi continuato a urlare, arrivando a battere con i pugni in uno sfogo tardoadolescenziale sui vetri delle finestre di una casa affacciata su piazza XX Settembre.
Francesco Campi
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