Tremila residenti in aree pericolose

Lunedì 12 Novembre 2018
Ne Polesine, terra tra i due grandi fiumi Adige e Po, costellata da mille canali, con zone abbondantemente sotto il livello del mare a causa della subsidenza e con il Po che, addirittura, in certe zone, scorre più alto del piano campagna per effetto del costante innalzamento delle arginature, ci sono ampie zone a rischio idrogeologico zero. Ad attestarlo è l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che nella sua Carta della popolazione a rischio alluvioni, aggiornata a gennaio, colora di verde ampie fette dei Polesine. A ben guardare, non una caratteristica, purtroppo, poi così diffusa da un capo all'altro della Penisola, dove il 3,5% della popolazione è addirittura esposto a scenari di elevato rischio alluvioni e oltre il 10% a scenari di pericolosità medi.
In Polesine la popolazione residente in aree a pericolosità idraulica elevata è circa l'1,5%, ovvero tremila persone, il 3% alla pericolosità media, settemila persone. A livello di superfici, però, le aree del Polesine potenzialmente a rischio grave sono 186 chilometri quadrati, circa un decimo dell'intero territorio, mentre nello scenario medio, l'area potenzialmente interessata è, nelle stime dell'Ispra, 280 chilometri quadrati, interessando 32 dei 50 comuni. Pari a zero su tutto il territorio provinciale il rischio di frane. Una prospettiva praticamente rovesciata rispetto ai cugini bellunesi, ancora alle prese con il disastro provocato dall'ondata di maltempo dei giorni scorsi.
F.Cam.
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