Traffico e velocità: schianto in via Pozzato

Sabato 24 Marzo 2018
ADRIA
Viabilità e soprattutto velocità di nuovo sotto accusa in città. L'ennesimo incidente stradale, a poco meno di 36 ore da quello di mercoledì a Baricetta, si è verificato ieri mattina attorno alle 7 in via monsignor Pozzato, all'altezza del cosiddetto palazzo di vetro. Il sinistro, sarebbe stato causato secondo i primi riscontri, da un manovra non consentita di uno dei due automobilisti che, uscendo da via Lupati, avrebbe svoltato a sinistra, una manovra vietata. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri per i rilievi del caso.
AUTO DISTRUTTTE
Viste le condizioni in cui erano ridotte le due autovetture probabilmente non sono stati rispettati neppure i limiti di velocità. Il traffico ha subito rallentamenti per circa due ore ed i due automobilisti sono stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Via monsignor Pozzato non è da oggi nell'occhio del ciclone. Sul nodo d'asfalto si concentra infatti tutto il flusso veicolare nella direzione Delta-Romea, e dalla Bassa Ferrarese verso Rovigo, Cavarzere e Padova. Secondo una interrogazione promossa da Ibc qualche mese fa le criticità di questa strada erano individuabili dall'inquinamento provocato dai mezzi, dalla velocità eccessiva dei veicoli, specie quelli pesanti «che, date le condizioni della pavimentazione, provocano vibrazioni dannose per i fabbricati e, soprattutto, nella scarsa sicurezza di chi si muove a piedi o in bicicletta» aveva spiegato l'ex capogruppo Omar Barbierato.
PUNTO NERO
Barbierato per eliminare le criticità aveva proposto una asfaltatura uniforme, unita ad elementi che riducessero la velocità senza escludere controlli più frequenti da parte della Polizia Locale. Ibc aveva anche chiesto il completamento dei marciapiedi e dei percorsi riservati ai ciclisti e la messa in sicurezza di quelli esistenti. Tra le proposte sul fronte della viabilità anche la realizzazione di una rotatoria in sostituzione dell'incrocio con l'ingresso nella zona Coop in modo da evitare pericolosi attraversamenti e ridurre, al tempo stesso, la velocità di chi ora considera il rettilineo dal cavalcaferrovia alla rotatoria, e viceversa, come una pericolosa pista di accelerazione.
Guido Fraccon
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