«Tolta la residenza, ma i vigili sanno dove viviamo per ora»

Domenica 28 Maggio 2017
«Tolta la residenza, ma i vigili sanno dove viviamo per ora»
(M.Sca.) «Mi sono trovata, senza che nessuno mi avvisasse, senza medico di famiglia e senza residenza. In pratica ora sono alla stessa stregua di un'apolide».
A dirlo è Stefania Giro, che il 14 marzo 2013 venne sfrattata dal porticciolo turistico insieme alla sua famiglia. «Succede che un paio di giorni fa mi reco dal medico di base di Arquà Polesine in quanto necessito di un certifcato. Però una volta digitati i miei dati sul computer, il medico mi domanda come mai mi sono cancellata dall'anagragfe dei pazienti. Resto sbigottita. Nè io, tantomeno mio marito, abbiamo provveduto a fare alcuna cancellazione».
A questo punto Giro chiama l'Ulss 5, ma le viene detto che la strada migliore è quella di rivolgersi al Punto sanità di Arquà. Una volta aperto, l'incredibile sorpresa: la Polizia locale di Rovigo aveva proceduto con il toglierle la residenza per irreperibilità.
«Con il mio legale si era deciso di mantenere in essere la residenza in via delle Industrie, ossia al porticciolo turistico dell'Interporto. Il comando dei vigili urbani mi ha detto che per legge hanno l'obbligo di fare quattro passaggi l'anno, per verificare la presenza di una persona in un determinato posto. Non avendomi trovata, mi hanno tolto la residenza il 15 gennaio scorso. Potevano però avvisarmi, perché sanno benissimo che il mio domicilio è ad Arquà a casa dei miei suoceri. Hanno anche il mio recapito telefonico. In questi quattro anni è cambiato solo il comandante, il personale è lo stesso».
Giro a questo punto si è rivolta al Comune di Arquà per ottenere la residenza. «Prima di riavere il medico però dovrò attendere. E se ho bisogno di qualcosa?».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci