Tempo scaduto, l'Aia deve pagare

Venerdì 14 Settembre 2018
Tempo scaduto, l'Aia deve pagare
ADRIA
Nuovo capitolo della complessa vicenda Aia, il Consorzio per l'area industriale attrezzata del Basso Polesine.
La Cassa di Risparmio del Veneto ha notificato il 9 agosto un decreto ingiuntivo nei confronti dell'ente per un importo di 547.221 euro. L'atto fa seguito alla comunicazione del 18 settembre 2017 in base alla quale l'avvocato Gianni Solinas dello studio legale Mda (Padova-Venezia) per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, ente tesoriere dell'Aia, aveva chiesto al Consorzio di rientrare nel giro di cinque giorni da un'esposizione complessiva di 534.651 euro.
MORATORIA SCADUTA
Il liquidatore del Consozio, Filippo Carlin, era riuscito a ottenere, verbalmente, una moratoria sino al 31 marzo, in attesa della vendita dei terreni, eventualità che non si è poi verificata. Per assurdo le proprietà per ripianare i debiti Aia ci sarebbero ma risulterebbe difficile, se non impossibile, trovare un acquirente per alcuni lotti.
Dai documenti ufficiali, esisterebbe solo un interessamento di Cartiera del Polesine per l'acquisto del Lotto B per un importo indicativo di circa 600mila euro. Il preliminare di compravendita infatti non è ancora stato sottoscritto. La Cartiera, secondo fonti ufficiali, attenderebbe certezze riguardo l'iter del nuovo piano per gli insediamenti produttivi dal momento che il precedente era scaduto a maggio. Il Piano attualmente è al vaglio della Regione. I termini inoltre per una eventuale opposizione al decreto ingiuntivo hanno iniziato a decorrere dal 1. settembre anche se, secondo alcuni rappresentanti dei Comuni consorziati di Adria, Ariano, Papozze e Rosolina, gli elementi per una eventuale opposizione non ci sarebbero.
SITUAZIONE DIFFICLE
La situazione insomma sarebbe molto complicata tanto che lo stesso liquidatore Carlin vuole evitare commenti e considerazioni. «Mi confronterò con i legali del Consorzio - ha detto il liquidatore - e chiederò al presidente dell'assemblea, Franco Vitale, di convocare una adunanza dei soci per decidere il da farsi».
IL CREDITO DI ADRIA
Oltre a questa cifra sono ancora in ballo gli oltre 493mila euro che il Comune di Adria aveva chiesto al Consorzio Adria dopo le elezioni del 2009. Nel 2011 l'allora presidente Aia Giuseppe Ferro sottolineava che «Nel 2009 i rappresentanti del Comune di Adria hanno chiesto al Consorzio di accordarsi per definire il pregresso dio 493.212 euro derivante dagli oneri di spesa di personale, di affitto e di gestione anticipati dal Comune stesso. Tale richiesta non è ancora stata definita e si ritiene doveroso che in caso di soccombenza del Consorzio detta passività debba comunque essere ripartita tra tutti i Comuni consorziati in base alle rispettive quote».
Ferro aveva fatto anche un calcolo: il consorzio avrebbe dovuto restituire ad Adria 246.606 euro mentre l'impegno di spesa per Loreo sarebbe stato di 54.605 euro. Ariano Polesine avrebbe dovuto sborsare 78.913 e Rosolina 83.846. Di circa 30mila euro la quota per Papozze.
Guido Fraccon
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