Strade come autodromi: si chiede il pugno di ferro

Martedì 23 Maggio 2017
Strade come autodromi: si chiede il pugno di ferro
Viabilità e soprattutto velocità di nuovo sotto accusa in città. Anche se palazzo Tassoni sta già usando il pugno di ferro contro gli automobilisti con il piede pesante con la Polizia locale che venerdì era appostata con il telelaser in località Ca'Garzoni e qualche più di qualche indisciplinato è finito in rete, lo spettro dell'alta velocità ritorna a far paura.
Si stanno moltiplicando le segnalazioni. Il grido d'allarme risuona forte soprattutto in località Cavedon dove da luglio i residenti, quasi mensilmente, chiedono un intervento dell'amministrazione comunale per frenare gli automobilisti con il piede pesante. «Alcuni giorni fa - dice Laura Cavicchio - sembrava di assistere ad una sorta di gran premio del Cavedon. In mezz'ora che sono stata seduta sul divano non c'è n'è stata un'auto che sia passata piano. Aspettiamo di essere falciati».
Altri fronti si sono aperti in via Badini, la strada che collega ponte San Pietro all'ospedale civile. Secondo alcune testimonianze, a causa della stretta superficie carrabile e dell'alta velocità delle auto, i ciclisti rischiano di venire investiti dalle automobili soprattutto durante le ore di punta tanto che spesso i marciapiedi, per ragioni di sicurezza, vengono usati dai ciclisti come percorsi alternativi. Lo stesso accade in riviera Cengiaretto dove le frenate all'altezza della rotatoria su ponte Gigli sono all'ordine del giorno. Viabilità sotto accusa anche in via Terranova, zona a traffico limitato: di notte gli abitanti non riescono a prendere sonno a causa del viavai incessante di auto e moto che approfittano della chiusura del Comando della Polizia Locale per passare impuniti, anche a velocità sostenuta, per il nodo stradale che mette in collegamento il centro storico con corso Mazzini-Garibaldi. A rischio velocità anche viale Risorgimento, tristemente famoso in questi ultime ore con il 18enne studente del Cipriani investito dall'auto di un amico e che si trova sempre ricoverato con prognosi riservata all'ospedale di Rovigo.
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