Sparapan: «Disgustose le critiche dell'Anpi»

Giovedì 27 Aprile 2017
Sparapan: «Disgustose le critiche dell'Anpi»
Non accennano a placarsi le polemiche che hanno riguardato martedì le celebrazioni per il giorno della Liberazione a Rovigo. Dopo le critiche dell'Anpi, l'associazione dei partigiani che aveva contestato il fatto che nessun intervento avesse fatto registrare i termini fascismo, nazismo, partigiani o Resistenza, arriva la controreplica dello storico Gianni Sparapan, direttamente chiamato in causa dalle parole della presidentessa Antonella Toffanello.
«Ritengo ingiusta, disgustosa e per niente adeguata la critica mossami da parte dell'Anpi di Rovigo - afferma Sparapan, ex docente e autore di numerose pubblicazioni - di avere esaltato il fascismo e di essere troppo super partes. Non sanno, i critici dell'Anpi, che per uno storico essere super partes è motivo di orgoglio». Lo storico ripropone anche le tappe del discorso di circa venti minuti tenuto subito dopo gli interventi del sindaco Bergamin e del presidente della Provincia Trombini. Una dissertazione aperta leggendo brani di lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana, proseguita citando le tragiche conseguenze, anche in cifre, degli anni post bellici e condannando fermamente tutte le dittature, a monito per le future generazioni e con particolari riferimenti ad alcune situazioni geopolitiche attuali.
«Da tempo avverto sempre più la fatica di sostenere interventi pubblici sui campi di sterminio nazisti, sulla Resistenza italiana, sulle guerre mondiali del secolo scorso e via discorrendo - afferma Sparapan - e ciò soprattutto perché gli argomenti in questione mi creano sofferenza psicologica, per le situazioni di dramma che io devo rivivere e raccontare. E così m'ero ripromesso di non accettare più nessun invito a parlare su questi argomenti. Quest'anno, però, le insistenze sono state tante e tali che ho dovuto accettare ancora una volta, e spero sia l'ultima, di commemorare la Resistenza a Rovigo, il 25 aprile. Ma il tempo datomi a disposizione era molto limitato: quindici minuti appena o poco più».
Una querelle destinata probabilmente a proseguire nei prossimi giorni e che ha interessato diverse manifestazioni in tutta Italia.
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