«Siamo un pezzo di meridione trapiantato a Nordest»

Martedì 26 Settembre 2017
I SINDACATI
ROVIGO «Il vero problema del Polesine è che ha numeri in linea con le realtà del Sud Italia, ma si trova al nord, quindi non ha accesso agli strumenti che vengono attivati proprio per far fronte alle difficoltà in cui versa il Mezzogiorno».
Il segretario aggiunto della Cisl di Padova e Rovigo Andrea Mosca Toba legge con amarezza il quadro che emerge dai dati statistici che riguardano il mondo del lavoro in Polesine. «Il dato della disoccupazione giovanile, di per sé preoccupante e drammatico, va di pari passo con le crisi aziendali che stiamo vivendo proprio in questi giorni, dalla Bellelli alla Sicc passando per la Socotherm, situazioni che evidenziano che se in altre realtà del nostro Paese si vive una fase di ripresa, qui da noi la situazione è ben diversa».
L'ANALISI
Il problema, fra l'altro, secondo Mosca Toba non è solo l'immediato ma anche il futuro prossimo: «Manca una progettualità, siamo un territorio che vive un'asfissia complessiva anche dal punto di vista delle idee. Bisogna che tutti riflettano attentamente sulla situazione che il Polesine sta vivendo e, ognuno per le proprie competenze, faccia il maggior sforzo possibile. Bisogna elaborare una strategia territoriale con il contributo di tutti gli attori, sociali, imprenditoriali e politici. Da solo, nessuno è in grado di costruire quello che serve per uscire dalle sabbie mobili in cui siamo finiti. Bisogna fare come trent'anni fa, con i patti territoriali mettendo subito in chiaro cosa si vuole costruire e comprendere quello che gli indicatori, dalla disoccupazione complessiva a quella giovanile, passando per i posti di lavoro persi e il numero di infortuni, ci continuano a ripetere: siamo un'area in declino e serve un nuovo patto sociale».
LA PROSPETTIVA
Il segretario della Cisl non nasconde che un problema è rappresentato anche «dalla fase storica in cui siamo abituati al tutto e subito. Ma per costruire lo sviluppo bisogna lavorare per frutti che arriveranno fra anni e questo si scontra anche con la politica dell'immediatezza, quella che insegue i sondaggi e che lavora per dare alla gente quello che chiede nell'immediato, che non è necessariamente quello che serve per il domani. Inseguire il gradimento fa perdere di vista la prospettiva». Anche il problema dei Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, va visto in quest'ottica. E secondo Mosca Toba, lo strumento con il quale l'Unione europea si è proposta di contrastare la disoccupazione giovanile, denominato Youth Guarantee, che in Italia è stato declinato in Garanzia Giovani, con investimenti nelle cosiddette politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, non ha prodotto i frutti sperati: «Non solo in Polesine, ma in gran parte del Paese non si è dimostrato efficace e in grado di affrontare davvero il problema, anche perché non c'era un tessuto imprenditoriale pronto a creare e raccogliere le opportunità. In provincia di Rovigo questo si è evidenziato in modo ancora più forte: è per questo che il problema di avere un quadro da provincia del sud e di essere però nel Nordest ci penalizza».
F.Cam.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci